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Canarie, dopo il vulcano l'ondata di terremoti: "Esplosività alle stelle", l'isola rischia di sparire?

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È ancora allerta massima intorno al vulcano delle Canarie Cumbre Vieja, a La Palma, che continua ad eruttare dallo scorso 19 settembre. Secondo gli esperti del Dipartimento della sicurezza nazionale spagnolo, potrebbe esserci un aumento dell'esplosività. La lava al momento interessa un'area di 413,38 ettari, con un perimetro di 36,3 chilometri e una larghezza massima di 1.250 metri, e la fajana, l'area che la lava ha guadagnato dal mare, occupa un'area di 32,7 ettari e continua ad aumentare.

 

 

 

Anche la sismicità dell'intera area è leggermente aumentata. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati decine di terremoti, tra cui uno di magnitudo 3.9, ma gli esperti escludono che sia l'origine di una nuova eruzione. La lava del vulcano ha già sepolto circa 400 ettari di terreno ma distrutto anche distrutto quasi mille edifici: lo rendono noto il Dipartimento di Sicurezza Nazionale spagnolo e il sistema europeo Copernicus. Si tratta dei dati più aggiornati disponibili, in attesa che la visibilità sulla zona dell'eruzione migliore e permetta nuovi aggiornamenti attraverso le immagini satellitari. La superficie sottratta dalla lava al mare dopo che il flusso di magma ha raggiunto la costa è già di quasi 30 ettari. 

 

 

 

Sepolti 400 ettari e sottratti al al mare quasi 30. Domenica sera, parte del cono principale del vulcano è crollato, un evento (considerato normale in questo tipo di eruzioni dagli esperti) che ha portato a un aumento considerabile del flusso di lava che fuoriesce dal Cumbre Vieja, hanno spiegato vulcanologi ai media iberici. Dalle prime osservazioni emerge tuttavia che il magma starebbe scorrendo nelle stesse zone delle colate precedenti. Sercondo Miguel Angel Morcuende, direttore tecnico del piano d'emergenza per eruzione, "saremmo obbligati ad applicare nuove misure di protezione civile".

 

 

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