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Coronavirus nato in laboratorio, la "prova regina"? "Nel 2018, gli scienziati di Wuhan e gli americani...". Si ribalta il mondo

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Il Coronavirus? Un virus artificiale creato in laboratorio con la collaborazione tra gli scienziati di Wuhan e quelli americani. C'è pane per i complottisti di mezzo mondo: a lanciare l'indiscrezione, clamorosa, è il tabloid britannico Daily Mail, che riferisce di una richiesta di sovvenzionamento di 14 milioni di dollari presentata il mese scorso alla Defence Advanced Research Projects Agency da un team internazionale di scienziati, che dal 2018 starebbero pianificando di sviluppare in laboratorio un nuovo Coronavirus. Una idea partorita due anni prima dello scoppio ufficiale della pandemia. 

 

 

 

 



La domanda di sovvenzione per la creazione di virus chimerici geneticamente modificati, spiega il Daily Mail, sarebbe arrivata a conoscenza di Drastic, il gruppo di analisi che indaga sulle origini del Covid. Nel team internazionale di ricerca, la cui domanda è stata presentata dallo zoologo britannico Peter Daszak, ci sarebbero la Daszak EcoHealth Alliance, l’Istituto di virologia di Wuhan, l’Università della Carolina del Nord e Duke NUS di Singapore, aggiunge un altro quotidiano inglese, il Telegraph.

 

 

 

 

 

 

"Compileremo dati di sequenza/RNAseq da un gruppo di ceppi strettamente correlati - si legge nella domanda di finanziamento - e confronteremo genomi a lunghezza intera, scansionando SNP unici che rappresentano errori di sequenziamento. I genomi candidati al consenso saranno sintetizzati commercialmente utilizzando tecniche consolidate e l’RNA della lunghezza del genoma nonché l’elettroporazione per recuperare virus ricombinanti".

 

 

 

 

 

 

Di fatto, gli scienziati erano al lavoro già nel 2018 per creare un virus "sconosciuto" in natura, il cui virus più "vicino" è il ceppo Banal-52 segnalato in Laos il mese scorso e con cui condivide il 96,8% del genoma del coronavirus che provoca Covid-19. "Avrebbero inserito quell’RNA in una cellula e recuperato il virus - spiega un esperto dell'Oms sotto anonimato -. Ciò avrebbe creato un virus mai esistito in natura, con una nuova 'spina dorsale' che non esiste in natura ma è molto, molto simile in quanto è la media delle spine dorsali naturali". Darpa avrebbe rifiutato di finanziare il lavoro "per non mettere a rischio le comunità locali".

 

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