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Milorad Dodik, l'uomo di Putin in Bosnia: guerra a pochi km dall'Italia, il più agghiacciante degli scenari

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Peter Stano, portavoce dell'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, non le manda a dire ai leader europei filorussi dell'est Europa. Ad una domanda specifica sulla possibilità che l'Ue imponga della sanzioni contro il leader serbo-bosniaco, Milorad Dodik, sulla scorta di quanto deciso da Washington nei mesi scorsi e dell'allarme lanciato dallo stesso Borrell sul rischio di un'escalation di tensioni nel Paese come conseguenza dell'invasione russa in Ucraina, ha risposto che "la situazione in Bosnia-Erzegovina è fonte di preoccupazione per l'Ue, siamo stati chiari al riguardo in varie occasioni, l'ultima delle quali al Consiglio Esteri a gennaio", ha sentenziato.

 

 

Infine ha ribadito che Bruxelles "è pronta a impiegare tutti gli strumenti a disposizione", incluse le sanzioni. "Spetta agli Stati membri discutere e concordare all'unanimità eventuali sanzioni. In questa fase l'Ue è stata chiara ed esplicita nel chiedere a tutti gli attori in Bosnia-Erzegovina di mettere fine alla crisi politica e nel condannare tutti i passi secessionisti unilaterali che stanno mettendo in discussione l'unità, la sovranità e l'integrità territoriale del Paese balcanico". Nel frattempo è stata rafforzata l'operazione militare Eufor Althea in Bosnia-Erzegovina con l'invio di 500 soldati nel Paese.

 

 

Stano ha anche parlato del ruolo della Cina. "Alla Cina, soprattutto nel contesto attuale della guerra di Putin contro l'Ucraina, diciamo di premere sulla Russia per fermare questa aggressione, questo attacco senza precedenti contro l'integrità territoriale. La Cina ha il potenziale per raggiungere Mosca a causa delle loro relazioni, ovviamente, e vorremmo che la Cina utilizzasse la sua influenza per premere per un cessate il fuoco e per far sì che la Russia fermi il brutale bombardamento senza precedenti e l'uccisione di civili", ha risposto Stano ad una precisa domanda.

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