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Chernobyl, Lala Tarapakina smaschera Putin: "Nella centrale tutti prigionieri, alto rischio di catastrofe nucleare"

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La situazione a Chernobyl desta parecchia preoccupazione. Da giorni nelle mani dei russi, la centrale nucleare ucraina rischia di trasformarsi "in una catastrofe di grandi proporzioni". A lanciare l'allarme è Lala Tarapakina, consigliere del Ministero dell’Ambiente di Kiev: "In mattinata gli invasori russi hanno nuovamente danneggiato l’alimentazione della 'zona di esclusione'. Ancora una volta alla centrale nucleare di Chernobyl non c’è corrente elettrica. I nostri ragazzi ogni volta intervengono e loro distruggono di nuovo tutto. Un circolo vizioso. Sono matti. Malati e matti". Tarapakina si appella alla comunità internazionale, affinché "intervenga con degli osservatori e garantisca zone smilitarizzate attorno alle centrali nucleari".

 

 

Oltre all'incidente nucleare, il pensiero va alle condizioni dei dipendenti della centrale, da settimane prigionieri dell'esercito russo. "Tutti quelli che si trovavano nello stabilimento in quel momento - conferma la responsabile per lo sviluppo delle "aree di esclusione" di Chernobyl - sono stati fatti prigionieri. Gli occupanti non consentono la rotazione del personale: le persone hanno lavorato in condizioni estremamente stressanti per più di due settimane, il che aumenta il rischio di errore umano". Come quando le azioni degli occupanti russi hanno causato l'assenza di elettricità all’impianto di stoccaggio, sfiorando il disastro. L'energia è infatti necessaria per attivare i sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del materiale radioattivo.

 

 

L'allerta dunque è alta, tanto da tirare in ballo l'Agenzia internazionale per l’energia atomica: "La Russia va esclusa da qualsiasi processo di gestione poiché è un aggressore. Attorno a ciascun impianto serve una zona smilitarizzata. Dobbiamo evitare il rischio di una catastrofe che sta diventando concreto". Su questo la Tarapakina è irremovibile: "Ogni persona in Ucraina è pronta a combattere fino alla vittoria. Secondo me questa è una guerra del bene contro il male. Ma la comunità internazionale deve intervenire per mettere in sicurezza le centrali nucleari".

 

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