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Vladimir Putin "ucciso in famiglia". Il retroscena sul piano americano

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Come pensa l'Occidente di mettere fine alla guerra in Ucraina? Pare che il piano numero uno di Joe Biden, della Nato e di tutta Europa sia quello di fare fuori Vladimir Putin: lo sostiene Domenico Quirico su La Stampa. "Si invoca, neppur troppo scopertamente, un 'happy end' mediante il tirannicidio, la congiura - scrive il giornalista -. Scandagliamo un giuda del regime oligarchico che per trenta denari o per salvare la pelle elimini il tiranno". E in effetti non è la prima volta che si parla della possibilità che lo zar venga eliminato dall'interno, magari proprio da uno dei suoi più stretti collaboratori. 

 

 

 

E dopo l'omicidio di Putin che succede? "Anche quello sarebbe già scritto - continua Quirico -. Le folle russe scendono in piazza, finalmente libere dalla paura, per salutare l'avvento della prima democrazia russa, gli apparati repressivi si sfaldano, Navalny e gli altri oppositori liberati dalle galere vengono portati in trionfo alla Duma e prendono il potere". Gli oligarchi invece potrebbero fuggire o essere catturati e costretti a confessare i loro errori. Il problema, al momento, non riguarderebbe la giustificabilità o meno dell'assassinio, ma solo la sua efficacia. 

 

 

 

"L'eliminazione dell'uomo che incarna il neo imperialismo russo risolve tutti i problemi anche a lungo termine?", si chiede allora il giornalista. Che poi risponde: "Un assalto al palazzo di inverno, ovvero una rivoluzione, non sembra, analizzando la società modellata da Putin in vent'anni, possibile". Ecco perché - continua citando Machiavelli - ci vorrebbe una congiura "fatta da uomini grandi o familiarissimi del principe". Uomini che però non devono superare il numero di tre o quattro persone, pena il fallimento del piano. Secondo Quirico potrebbe trattarsi o di qualche oligarca oppure dei militari.

 

 

 

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