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Zelensky, "quella linea nel suo sguardo che cede". L'esperto, i black-out del premier: cosa rivela il suo volto

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I volti dei due leader in guerra, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, dicono cose molto diverse della loro personalità. Lo ha detto Abele Contu, esperto di lettura del volto, sentito dall'Adnkronos. Parlando del presidente ucraino, ha spiegato: "Il volto e la mimica di Zelensky indicano grande controllo, ma anche una fragilità. Sta incarnando bene il ruolo del 'presidente perfetto', ma nel suo sguardo c'è una linea che ogni tanto cede: osservandolo mentre parla si nota, in alcuni momenti, un breve 'black out'".

 

 

 

Su Putin invece: "Lo sguardo è fisso, inscalfibile, come quello di un pitbull, a indicare una chiarezza di intenzioni totale e a lungo termine. E' evidente una consapevolezza d'acciaio". Un vero e proprio identikit psico-emotivo quello tracciato dall'esperto sulla base delle immagini televisive. La differenza tra i due presidenti, comunque, è netta. Analizzando il volto di Zelensky, Contu ha spiegato che ne emerge "potenza vitale, con capacità di azione". Nonostante la sua intenzione di presentarsi come "presidente perfetto", però, nel suo sguardo si intravede "una possibilità di debolezza, ovvero la possibilità di cedere da un momento all'altro". Tutto dipenderebbe dalla sua carica: "Nel momento in cui dovesse venir meno la necessità del suo ruolo, potrebbe crollare".

 

 

 

Zelensky inoltre apparirebbe spesso agitato: "Gesticola molto mentre parla, muove le mani, muove la testa, al contrario del suo avversario". Lo zar infatti, stando all'identikit di Contu, "nei suoi discorsi è tendenzialmente fermo, ancorato. Tiene le mani ferme, saldamente posate sulla scrivania o aggrappate a un microfono. La determinazione si evince da tutte le sue posture. Non c'è nessun gesto che sfugge e non lascia leggere lo sguardo". E infine: "La sua visone è a lungo termine e la paura non lo sfiora".

 

 

 

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