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Moskva, "come lo abbiamo ammazzato a bordo": la fine del comandante Kuprin, vendetta per l'Isola dei Serpenti?

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L'incrociatore russo Moskva, affondato nel Mar Nero, rischia di essere il Titanic di Vladimir Putin. Sarebbe morto a bordo della sua nave il capitano Anton Kuprin, a seguito dall'esplosione e dell'incendio che ha poi mandato a picco al largo di Sebastopoli, in Crimea, quello che era il "fiore all'occhiello" della Marina di Mosca. A darne conferma il consigliere del ministro degli Affari interni ucraino Anton Gerashchenko, citato da Nexta, il media bielorusso di opposizione che trasmette dalla Polonia. Era stato proprio il capitano Anton Kuprin che diede l'ordine di bombardare l'Isola dei Serpenti, il primo giorno di guerra, come reazione al "vaffa" rivolto via radio dai militari ucraini di guardia nei confronti della nave russa. 

 

 

 

 

Restano ancora da confermare in via ufficiale, invece, le cause dell'esplosione. Kiev rivendica il successo, parlando di missili Neptune piovuti sul prestigioso bersaglio militare. Mosca ha ribattuto minimizzando e parlando semplicemente di un incendio delle munizioni che ha poi portato all'esplosione e al successivo affondamento. Se si trattasse di un autogol, in ogni caso, per Putin e il suo esercito si tratterebbe di un drammatico anti-spot di efficienza e affidabilità. Viceversa, varie fonti straniere suggeriscono che nell'attacco ucraino abbia pesato, e non poco, il sostegno militare degli alleati americani e britannici presenti nelle aree limitrofe a Odessa, fuori dal territorio e dalle acque territoriali ucraine. Intervenuta a Otto e mezzo su La7, giovedì sera, l'inviata spagnola Angela Rodicio, riferendo i commenti dei soldati ucraini, ha fatto esplicito riferimento a missili di provenienza americana o inglese. Una versione non confermata, anche perché se fosse vera potrebbe costituire il pretesto perfetto per i russi per estendere la guerra a nuovi soggetti, in una escalation incontrollabile.

 

 

 

 

In ogni caso, a Kiev festeggiano per il duro colpo inferto al nemico, in grado di "cambiare la postura" della flotta russa nel Mar Nero, per dirla in gergo tecnico. "L'Ucraina ha affondato l'incrociatore russo Moskva - il commento via Twitter di Mykhailo Podolyak, capo negoziatore dell'Ucraina e consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky -. È tempo che l'Europa affondi la vera Mosca a livello finanziario ed economico. Tutto ciò che serve è un embargo completo sul petrolio e sul gas russo".

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