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Dvornikov, la legge del generale: "Attento alla tua famiglia", le rappresaglie contro i russi disertori

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Si mette male per i soldati russi: chi si rifiuta di obbedire agli ordini dei superiori riceve minacce di rappresaglie e vendetta contro le loro famiglie. A rivelarlo è l'intelligence di Kiev, secondo quanto riporta Unian, citato da Leggo. In un messaggio pubblicato su Facebook, infatti, la direzione dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino ha fatto sapere che ormai aumenta sempre di più il numero di soldati russi che non ne può più di combattere in Ucraina. Sicuramente non avrà autato nemmeno l'arrivo del nuovo generale alla guida dell'attacco a Kiev. Si tratta di Aleksandr Dvornikov, ribattezzato "il macellaio" per i precedenti nella seconda guerra cecena e in Siria.

 

 

 

Nel post si parla di una vera e propria ondata di rifiuti da parte degli uomini di Putin, esausti e sul campo da quasi due mesi. Una ribellione, insomma. "È stato confermato che tra i 'soldati a contratto' nelle unità della 150ma divisione motorizzata dell'ottava armata del distretto militare meridionale delle Forze armate russe, il numero delle ribellioni abbia raggiunto il 60-70% del totale", recita il post.

 

 

 

Nel frattempo, però, gli alti ufficiali dell'esercito, inclusi gli ufficiali dell'FSB (i servizi d'intelligence russi) continuano a "lavorare" con i militari che si rifiutano di andare in Ucraina: "Le persone vengono persuase a prendere parte ad azioni offensive. In caso di rifiuto ripetuto, vengono minacciate di rappresaglie contro i loro parenti", si legge infine nel messaggio.

 

 

 

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