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Ucraina, la guerra in diretta. Mosca minaccia la Transnistria e la Moldavia convoca l'ambasciatore russo

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"Mariupol continua a resistere". La giornata di guerra in Ucraina numero 58 si apre con le smentite del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e di quello americano Joe Biden riguardo all'annuncio del Cremlino di una città ormai "sotto controllo russo". La verità è che l'esercito di Vladimir Putin domina tra le macerie affacciate sul Mar d'Azov, ma i circa 2.000 soldati del Battaglione Azov asserragliati nei bunker sotterranei delle acciaierie Azovstal non hanno alcuna intenzione di arrendersi. "Da lì non deve volare una mosca", ha ordinato Putin al suo ministro della Difesa Shoigu, in quella che Biden ha definito senza mezzi termini "una sceneggiata". In realtà, è il sospetto di Washington, lo stop all'assalto alla Azovstal impartito da Putin nasconderebbe la volontà di far passare il concetto di "vittoria" nella comunicazione interna. E intanto Zelensky accusa i russi di aver rifiutato una proposta di tregua per la Pasqua ortodossa. 

Ore 21.24 Mosca, 1 morto e 27 dispersi nel naufragio Moskva
La Russia ha dato un nuovo bilancio delle vittime nell'affondamento dell'incrociatore lanciamissili Moskva. Secondo il ministero della Difesa a Mosca, "nell'effettuare controlli sui danni" subiti dalla nave ammiraglia russa sono morti un marinaio e altri 27 sono andati dispersi. 

Ore 20.35v Fonti Kiev, scoperta altra fossa comune a Mariupol
Un'altra fossa comune sarebbe stata scoperta a Mariupol, secondo un consigliere del sindaco, Petro Andriushchenko. "Abbiamo ricevuto notizia di una fossa comune di residenti di Mariupol, scavata nel tentativo di nascondere le conseguenze dei crimini di guerra. Si trova nel distretto di Livoberezhnyi nei pressi del cimitero del borgo di Vynohradne. Ciò conferma ulteriormente che gli occupanti stanno operando seppellimento e cremazione di massa dei residenti di Mariupol morti in tutti i distretti della citta'" ha affermato su Telegram Andriushchenko secondo quanto riferisce Ukrinform. Il consigliere ha inoltre pubblicato una immagine satellitare in cui e' indicata l'area della fossa comune. 

Ore 19.55: arrestato il comandante della flotta russa nel Mar Nero
Dopo la distruzione dell'ammiraglia della flotta del Mar Nero della Federazione russa 'Moskva', è iniziata una fase di repressione contro il comando dell'esercito e della marina russi. Lo ha annunciato il rappresentante del ministero della Difesa dell'Ucraina Vadym Skibitsky. Secondo l'intelligence militare Ucraina, il comandante della flotta del Mar Nero, l'ammiraglio Igor Osipov, è stato rimosso dall'incarico e arrestato.

Ore 19.45: Gb valuta scambio tank con la Polonia per fornirne a Kiev
Non saranno solo i moderni veicoli corazzati Stormer con sistema lanciamissili a rimpinguare le nuove forniture di armamenti offensivi che Londra si impegna a mandare alle forze di Kiev per fronteggiare l'invasione russa. C’è anche l'ipotesi di uno scambio secondo il ministero della Difesa britannico: il Regno Unito invierebbe i suoi tank da battaglia Challenger 2 alla Polonia per permettere a Varsavia di 'girare' alcuni dei suoi carri armati T-72 di epoca sovietica all'esercito ucraino, che ha già in dotazione molti di quei mezzi corazzati. In questi termini si è espresso anche dall'India il primo ministro Boris Johnson secondo cui il suo governo "sta anche cercando modi per rifornire Paesi come la Polonia che potrebbero voler inviare armi piu' pesanti per la difesa degli ucraini". 

Ore 19.37:  Onu, Guterres a Mosca per "una pace urgente" 
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, volerà a Mosca la prossima settimana dal presidente russo Vladimir Putin per "parlare di cosa si può fare per portare urgentemente la pace in Ucraina": lo ha detto il portavoce del capo del Palazzo di Vetro, Eri Kaneko. Guterres arriverà nella capitale russa il 26 aprile e avrà colloqui anche con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

Ore 19.34: l'Ue verso il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia
L'Ue si prepara a varare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia la prossima settimana. Lo riporta Politico che cita fonti diplomatiche. Il nuovo pacchetto includerà una qualche forma di divieto sulle importazioni di petrolio russo e potrebbe anche colpire più banche russe espellendole dal sistema di pagamenti internazionali Swift.

Ore 18.48: Minacce su Transnistria, Moldavia convoca ambasciatore russo
La Moldavia ha convocato l'ambasciatore russo a Chisinau, dopo le dichiarazioni dei vertici militari di Mosca sulla volontà di conquistare tutta l'Ucraina meridionale per avere anche una "via d'accesso" alla regione separatista filorussa della Transnistria. Lo riferisce il ministero degli Esteri moldavo.

Ore 18.40: segnalate esplosioni e sparatorie in area Azovstal
Le forze russe continuano a sganciare bombe sull'acciaieria Azovstal senza pausa, secondo uno dei consiglieri del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, che ha parlato alla Associated Press. Secondo le ultime notizie nella zona industriale si trovano tra 300 e 1.000 civili, tra cui donne e bambini. Andryushchenko ha detto che "ogni giorno (i russi) lanciano diverse bombe su Azovstal" e "combattimenti, lanci di artiglieria, bombe non si fermano". Parlando delle fosse comuni a Mariupol, il consigliere ha detto che "altri corpi vengono gettati dentro". Si stima che ci possano essere almeno 9.000 salme, ma per Andryushenko potrebbero essere di più.

Ore 18.21: Ambasciatore, logica la decisione del Papa di non vedere Kirill
"Logica decisione del Santo Padre di annullare l'incontro di giugno con il patriarca russo Kirill, che ha benedetto l'uccisione di migliaia di persone". Lo afferma su Twitter l'ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash. "La diplomazia del Vaticano dimostra sempre la sua capacità di generare le decisioni più appropriate in ogni circostanza difficile. Questa decisione è un contributo ovvio nell'installazione della pace in Ucraina".

Ore 17.43: Zelensky, non abbiamo ricevuto nessuna bozza da Mosca
Volodymyr Zelensky conferma che l'Ucraina non ha ricevuto una bozza di documento dalla Russia nell'ambito dei colloqui sulla fine della guerra. Lo riporta l'Ukrainska Pravda citando quando riferito dal presidente ucraino al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Sono sicuro che nulla ci e' stato consegnato", ha sottolineato Zelensky commentando anche le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov secondo cui 'la palla è dalla parte di Kiev': "Giocavo a calcio molto prima. Ci sono delle regole: dovrebbero esserci due squadre e un pallone. Qui mi sembra che Peskov giochi a calcio con se stesso", ha detto Zelensky.

Ore 17.07: il ministero degli Esteri russo, Usa cercano di rendere impossibile accordo Mosca-Kiev
Gli Stati Uniti cercano di rendere impossibile un accordo tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, all'emittente televisiva "Rossija 24". In particolare, a suo dire, il dipartimento di Stato statunitense è impegnato nella "disinformazione" sul tema del controllo su Mariupol. Secondo Zakharova, ciò avviene per "disorientare completamente i cittadini ucraini e mettere in discussione qualsiasi opportunità di negoziato tra Mosca e Kiev", rendendolo "semplicemente impossibile e senza senso".

Ore 16.31: Taiwan promette aiuti, "lottiamo contro autoritarismo"
Taiwan esprime il proprio sostegno contro l'autoritarismo all'Ucraina e promette aiuti per otto milioni di dollari al Paese. In un incontro in videoconferenza con il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, il ministro degli Esteri dell'isola, Joseph Wu, ha sottolineato che "Taiwan e Ucraina sono entrambi partner con ideali democratici simili e sono anche in prima linea nella resistenza all'espansione dell'autoritarismo". 

Ore 16.12: l'Ucraina contesta la veridicità del video dell'incontro Putin-Shoigu
Secondo il ministero degli Interni ucraino Vladimir Putin non ha incontrato personalmente Sergey Shoigu, il ministro della Difesa russo ieri, ma si tratta di un videomontaggio. Il consigliere del ministro dell'Interno Vadym Denisenko ha detto su Canale 24 che la Russia avrebbe usato effetti speciali. Il ministero ha espresso dubbi sul fatto che Putin fosse seduto davanti a Shoigu, spiegando che secondo loro in realtà era seduto davanti a uno schermo. "Apparentemente, Putin è seduto davanti alla TV e Shoigu è montato successivamente", ha detto Denisenko. Per la prima volta da molto tempo, Putin è apparso seduto molto vicino al suo interlocutore.

Ore 15.54: riaperta l'ambasciata spagnola a Kiev
La Spagna ha riaperto la propria ambasciata a Kiev: lo si apprende da un comunicato del ministero dell'Interno. La riapertura della sede diplomatica spagnola nella capitale ucraina era stata preannunciata ieri dal premier Pedro Sanchez, recatosi in visita nel Paese invaso dalla Russia. La bandiera del Paese iberico e' stata issata presso l'ambasciata a Kiev in presenza di agenti del Gruppo speciale d'intervento (Geo) della polizia nazionale. 

Ore 15.30:  Lavrov, Kiev non sembra interessata a negoziati
"Da come l'Ucraina tratta queste opportunità, è molto strano per me sentire ogni giorno dichiarazioni dai rappresentanti ucraini di varia sorta, inclusi il presidente e i suoi consiglieri, che suggeriscono che non hanno bisogno in alcun modo di questi negoziati", ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov scrive Ria Novosti.

Ore 14.58: Bundeskbank, "lo stop al gas russo costerebbe alla Germania 180 miliardi"
Un blocco immediato degli approvvigionamenti di gas dalla Russia costerebbe alla Germania quest'anno 180 miliardi di euro, con l'economia tedesca che rischia di registrare una contrazione del 2% quest'anno. L'allarme arriva dalla Bundesbank nel bollettino mensile, avvertendo che già si vedono gli effetti negativi della guerra in Ucraina sull'economia dell'Eurozona, a partire dal peggioramento delle prospettive di inflazione e rallentamento della domanda esterna. Una grossa ipoteca sulla possibilità di una posizione comune nell'Ue sul bando del gas russo.

Ore 14.54: Putin a Michel, "Ue irresponsabile"
Il presidente russo Vladimir Putin ha attirato l'attenzione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, nella loro conversazione telefonica, "sulle dichiarazioni irresponsabili dei rappresentanti dell'Ue sulla necessità di risolvere la situazione in Ucraina con mezzi militari, oltre a ignorare i numerosi crimini di guerra delle forze di sicurezza ucraine. È stato osservato che Bruxelles potrebbe influenzare le autorità di Kiev in per costringerli a fermare i massicci bombardamenti degli insediamenti del Donbass e altre gravi violazioni del diritto umanitario internazionale". Lo rende noto il Cremlino, citato da Tass.

Ore 14.10: Michel a Putin, "Impegno diretto con Zelensky"
Nel corso della sua telefonata con il presidente russo Vladimir Putin il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha invitato il leader russo a un "impegno diretto" con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come chiesto dal leader di Kiev. Gelida la replica dal Cremlino: "L'organizzazione di un incontro con Zelensky dipende dai risultati dei negoziati tra Kiev e Mosca", al momento totalmente congelati.

Ore 13.55: Michel a Putin, "unità dell'Ue inalienabile"
"La posizione dell'Ue è stata ribadita con fermezza: sostegno all'Ucraina e alla sua sovranità; condanna e sanzioni contro l'aggressione russa. "La nostra unità, i nostri principi e i nostri valori sono inalienabili". Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in seguito alla telefonata con il presidente russo, Vladimir Putin

Ore 13.20: Boris Johnson, "la guerra potrebbe durare fino alla fine del 2023"
Oggi il primo ministro britannico Boris Johnson ha descritto come "realistica" la possibilità che la guerra in Ucraina duri fino alla fine del 2023. Interpellato nel corso di una conferenza stampa a New Delhi, ha risposto: "E' una possibilità realistica, si', certo, Putin ha un esercito enorme" e tuttavia "ha commesso un errore catastrofico e l'unica l'opzione che ha ora è continuare a provare a usare il suo approccio spaventoso e basato sull'artiglieria per cercare di schiacciare gli ucraini". 


Ore 12.52: Deputata ucraina, "Mariupol non esiste più" 
"Mariupol non esiste più, il 95% degli edifici è distrutto o danneggiato" e in realtà "lì non c'è più una città, ma solo rovine, che mostrano ciò che i russi possono portare al mondo: morte e distruzione". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos Inna Sovsun, deputata del Parlamento ucraino per il partito d'opposizione Holos (Voce), descrivendo la situazione nella città portuale il cui controllo da ieri è rivendicato dalla Russia. Sovsun non nasconde che "la situazione ora è molto complicata" e che "le truppe russe hanno occupato gran parte di Mariupol", mentre nei rifugi dell'acciaieria Azovstal restano asserragliati "i nostri difensori e oltre mille tra donne, bambini e anziani". Queste persone, denuncia la deputata, sono attaccate di continuo "dai russi con missili e bombe pesanti" e "c'è chiaramente anche un disastro umanitario: non hanno accesso a cibo, acqua o medicinali. I feriti non possono essere curati ed i russi non consentono alcun aiuto umanitario dall'Ucraina o da qualsiasi altro Paese terzo". Sulla situazione della città Sovsun denuncia che ci sono "migliaia di civili assassinati" che i russi si stanno preparando a seppellire "in fosse comuni e a bruciare in crematori mobili". 

Ore 12.48; "Possibile attacco con bombe grappolo su Sloviansk"
Vadym Liakh, capo dell'amministrazione militare di Sloviansk, ha denunciato un "possibile attacco con bombe a grappolo" sulla città nell'oblast di Donetsk. "La notte è stata difficile, la città è stata bombardata, erano probabilmente bombe a grappolo", ha detto Liakh in un messaggio video, "non ci sono state vittime". 

Ore 12.23: Biden, coordinamento dell'invio di armi a Kiev al generale Wolff
Joe Biden affida ad un generale dell'esercito a riposo, Terry Wolff, il coordinamento per le spedizioni, sempre più ingenti, di armi all'Ucraina. Lo ha reso noto il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza precisando che il generale "aiuterà a coordinare l'assistenza militare che gli Stati Uniti ed in nostri partner stanno fornendo all'Ucraina e che loro stanno usando ogni giorno per difendere il Paese". La Casa Bianca ha così risposto alla sollecitazione arrivata la scorsa settimana da un gruppo bipartisan di senatori che aveva chiesto a Biden di procedere alla nomina per evitare "conflitti di competenze" tra Pentagono e dipartimento di Stato per la consegna delle armi. Inoltre si ricordava la necessità di avere una figura che facesse da "liaison tra il governo degli Stati Uniti e i nostri partner per il trasferimento di armamenti, come aerei, tank pesanti ed altro materiale reso disponibile a Kiev". 
 

Ore 11.34: Giappone, "Isole Curili illegalmente occupate dalla Russia" 
Il Giappone per la prima volta in quasi vent'anni ha descritto come "occupate illegalmente" le isole Curili contese con Mosca, un segnale del deterioramento delle relazioni tra i due Paesi in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. Le due nazioni non hanno mai concluso un trattato di pace dopo la Seconda Guerra Mondiale e le quattro isole detenute da Mosca e rivendicate da Tokyo costituiscono uno dei principali punti critici. 


Ore 11.25: Ue-Usa, "se la Cina sosterrà la Russia ci saranno conseguenze"
Ue e Usa "continuano a richiamare la Cina sulla necessià di non aggirare e indebolire le sanzioni contro la Russia e di non fornire alcun supporto all'aggressione russa contro l'Ucraina. Ribadiscono che qualsiasi sostegno della Cina potrebbe avere conseguenze sulle relazioni rispettivamente con Ue e Usa": lo sottolinea la dichiarazione congiunta di Ue e Usa dopo l'incontro tra il segretario generale del Servizio di Azione esterna europeo Stefano Sannino e la vicesegretario di Stato americana Wendy Sherman. "La partnership tra Ue e Usa ha una forza strategica unica", ha sottolineato in conferenza stampa Sannino. 

Ore 11.17: Kiev, un aereo si schianta nel Sud
Un aereo è caduto durante un "volo tecnico" vicino a Zaporizhzhia e ci sono delle vittime, anche se non se ne conosce ancora il numero. Lo riferisce il Kyiv Independent citando l'amministrazione dell'Oblast di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. Il velivolo, un AN-26, un aereo di trasporto militare operato dalle forze armate ucraine, è caduto nel distretto di Vilnia. 

Ore 11.08: Cina contro G7, "non politicizzi la cooperazione"
La Cina sollecita i membri dei G7 a "non politicizzare o armare la cooperazione internazionale", dopo il rammarico espresso dai ministri delle Finanze e dei banchieri centrali delle sette grandi economie mondiali per la partecipazione della Russia, sanzionata dopo l'invasione dell'Ucraina, ai forum internazionali, tra cui vengono indicati direttamente il G20 e gli incontri del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale di questa settimana. "Il G20 e le istituzioni internazionali competenti sono piattaforme per discutere di questioni economiche e finanziarie internazionali, non della questione Ucraina", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian. "La comunità internazionale ha urgente bisogno di solidarietà e cooperazione per lavorare insieme per mantenere la stabilita' mondiale", ha proseguito il portavoce. "I membri del G7 dovrebbero assumere un atteggiamento responsabile, evitare di politicizzare e armare la cooperazione internazionale e iniettare maggiore stabilita' e certezze in un mondo che deve affrontare molteplici sfide". 


Ore 10.43: Il Papa, "perché non nomino  mai Putin"
"Un Papa non nomina mai un capo di Stato e ancor meno un Paese, che è superiore al suo capo di Stato". Così Papa Francesco in una intervista al quotidiano argentino La Nacion rispondendo alla domanda sul perché non ha mai nominato Vladimir Putin o la Russia dall'inizio della guerra in Ucraina. 

Ore 10.10: Mosca, "la conquista del Sud fornirà l'accesso alla Transnistria"
Il controllo sull'Ucraina meridionale consentirà anche l'accesso alla Transnistria, il territorio separatista filorusso della Moldova. Lo ha affermato durante una conferenza il comandante in carica del distretto militare centrale, Rustam Minnekayev, implicando che l'obiettivo di Mosca non sia il solo Donbass bensì l'intera costa Ucraina. "Il controllo sull'Ucraina meridionale darà un altro punto di accesso alla Transnistria, dove pure sono stati osservati casi di oppressione della popolazione di lingua russa", ha affermato Minnekayev. 

Ore 9.45: Moldova, "inviato il questionario per l'adesione all'Ue"
La Presidente della Moldova, Maia Sandu, invierà oggi il questionario compilato per l'adesione all'Unione europea. Il questionario rappresenta una radiografia della situazione attuale della Repubblica di Moldova, che indica quanto sia pronto questo Stato per l'adesione all'Ue. Il documento sarà inviato dal capo dello Stato all'ambasciatore Ue a Chisinau, Janis Mazeiks. La Moldova ha ricevuto il questionario dalla Commissione europea per la compilazione l'11 aprile a Lussemburgo. Il documento è stato consegnato al vicepremier e ministro degli Esteri e dell'integrazione europea della Moldova, Nicu Popescu, dal Commissario all'Allargamento Oliver Varhelyi. Il 3 marzo Maia Sandu, insieme al presidente del Parlamento di Chisinau, Igor Grosu, e al primo ministro Natalia Gavrilita, hanno firmato congiuntamente la domanda di adesione della Moldova all'Unione europea. La decisione è stata presa nel contesto in cui il 28 febbraio Kiev ha firmato la domanda di adesione, nel contesto dell'invasione militare russa in quel Paese. Una richiesta simile è stata avanzata dalla Georgia. L'Ucraina ha già inviato il questionario all'inizio di questa settimana e prevede un processo di adesione all'Ue accelerato nel prossimo futuro. 

Ore 9.18: Kuleba incontra il premier romeno
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è recato questa mattina a Bucarest per incontrare il primo ministro rumeno Nicolae Ciuca. Kuleba, che ha pubblicato su Twitter una foto che lo ritrae con il capo del governo di Bucarest, ha scritto: "Abbiamo discusso dello sviluppo della cooperazione commerciale, energetica e infrastrutturale, concentrandoci sui modi per diversificare le rotte per le esportazioni ucraine. Grato alla Romania per aver sostenuto l'Ucraina e aver accolto i rifugiati ucraini". 

Ore 9.15: Mariupol, il sindaco chiede "l'evacuazione completa"
Il sindaco di Mariupol, Vadim Boichenko, ha lanciato, attraverso la televisione nazionale, un nuovo appello per la "completa evacuazione" dei civili dalla città portuale, di cui Mosca ha rivendicato la conquista sebbene i combattenti trincerati nell'acciaieria Azovstal non abbiano ancora deposto le armi. "Abbiamo bisogno di una cosa sola: la completa evacuazione della popolazione", ha detto Boichenko, "a Mariupol rimangono circa 100mila persone".

Ore 9.10: Il sito pro-Cremlino, 20mila russi morti o dispersi
Sarebbero oltre 20mila i soldati russi morti e dispersi nei quasi due mesi di conflitto in Ucraina. E' quanto si legge in un tweet che sarebbe stato pubblicato da Readovka, un sito pro Cremlino, e rilanciato dal sito dell'opposizione bielorussa Nexta.tv che precisa che questi numeri, esattamente 13.414 militari morti e circa 7mila dispersi, sono stati forniti durante un briefing a porte chiuse del ministero della Difesa russo. Ma Readovka ha poi cancellato il post, rende ancora noto Nexta che pubblica uno screenshot del post. 

Ore 9.05: "Scontri più intensi lungo il fronte  a Donetsk"
Le unità russe hanno intensificato gli scontri lungo l'intera linea del fronte nella regione di Donetsk. Ad annunciarlo è stato questa mattina il comando generale ucraino nel rapporto con cui aggiorna la situazione militare: le forze russe stanno conducendo operazioni offensive nella zona di Zarichne e stanno continuando a cercare di avanzare intorno a Rubizhne, nella regione di Luhansk, precisa. Scontri sono ancora in corso intorno a Popasna, parzialmente controllata dalle unità russe, secondo la stessa fonte. Intensi scontri sono in corso intorno a Marinka, dove le truppe russe hanno cercato di avanzare con l'appoggio dell'artiglieria. 

Ore 8.31: Kiev, "oggi nessun corridoio umanitario"
Nessun corridoio di evacuazione per i civili verrà organizzato oggi in Ucraina per via della situazione "pericolosa" sulle strade. Lo ha dichiarato su Telegram il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk. "A causa del pericolo che minaccia le nostre rotte, oggi non ci saranno corridoi umanitari", ha avvertito Vereshchuk.

Ore 7.53: Vucic, "dalla Serbia no alle sanzioni contro Mosca"
La Serbia non metterà a rischio i propri interessi nazionali unendosi alle sanzioni occidentali contro la Russia per la guerra in Ucraina. Lo ha detto il presidente Aleksandar Vucic, appena rieletto, che in un'intervista al Financial Times sottolinea che Belgrado non sceglierà "da che parte stare", nonostante gli appelli dell'Unione europea ad allinearsi con Bruxelles per inasprire le sanzioni economiche contro il presidente russo Vladimir Putin. "Abbiamo una sorta di protezione dalla Russia. Cosa vogliono i paesi occidentali? Abbandonare tutti i nostri interessi nazionali perché qualcuno ha bisogno di qualcosa per se stesso? - ha detto Vucic - la gente parla di scegliere da che parte stare. No, noi abbiamo la nostra parte, gli interessi della Serbia". Il leader serbo ha poi ricordato l'intervento della Nato del 1999: "Siamo stati bombardati da 19 paesi della Nato e sanzionati. Noi non abbiamo imposto sanzioni a nessuno perché non crediamo che le sanzioni cambino qualcosa. Si possono fare pressioni e costringere la Serbia, ma questa è la nostra opinione sincera". La Serbia, candidata all'adesione all'Unione europea, vanta forti rapporti politici, economici e di sicurezza con la Russia, che fornisce anche gas e sostiene il rifiuto di Belgrado di riconoscere l'indipendenza del Kosovo. Riguardo al gas russo, Vucic ha spiegato che Belgrado non ha alternative immediate per sostituirlo. Un accordo di fornitura a lungo termine scadrà il mese prossimo e Vucic ha precisato che la Serbia cercherà di concordare nuovi termini: "Dobbiamo farlo. Prima di diversificare le nostre fonti di gas, dobbiamo farlo, dobbiamo sopravvivere, dobbiamo vivere".

Ore 7.21: "Mariupol, fino a 9mila corpi nelle fosse comuni"
Le truppe russe potrebbero aver seppellito da tremila a novemila cadaveri nelle fosse comuni rinvenute nel villaggio di Mangush, nel distretto di Mariupol. Lo ha affermato ieri sera il servizio stampa del comune di Mariupol sul proprio canale Telegram, precisando che il numero dei corpi stimato è stato elaborato dal confronto con le foto satellitari delle fosse comuni di Bucha, dove sono stati rinvenuti 70 corpi senza vita. "Il settore delle fosse comuni a Mangush è 20 volte più grande, gli occupanti hanno scavato e riempito nuove trincee di cadaveri ogni giorno per tutto aprile", si legge nel messaggio. Secondo stime "prudenziali", il numero totale delle vittime causate dai combattimenti a Mariupol sarebbe di 22 mila persone. 

Ore 7.19: Biden, "Putin è veramente un macellaio"
"Vladimir Putin non ha solo invaso l'Ucraina, ma ha fatto molto di più, è un macellaio, è veramente un macellaio". Così Joe Biden, in un discorso la notte scorsa in Oregon, è tornato ad accusare di brutalità il presidente russo. "Sono stato in Ucraina molte volte - ha aggiunto - non voglio essere moralista, ma è vero quello che sta facendo è un peccato". Il presidente americano ha poi ribadito che "la cosa più importante è mantenere la Nato e l'Europa unite, perché vi posso garantire che Putin credeva e sperava che la Nato si dividesse e non facessimo sacrifici per affrontare quello che sta facendo in Europa orientale". Infine ha avvisato che "ci vorrà tempo e sforzo", ripetendo che "non invierò un singolo soldato americano in UCRAINA per iniziare la Terza Guerra Mondiale". "Ma darà a ogni militare ucraino la capacità di difendersi", ha concluso tra gli applausi. 

Ore 7.09: Macron, "embargo sul gas potrebbe arrivare sul tavolo"
"E' un tema che potrebbe arrivare sul tavolo negoziale, oggi non ancora. Il carbone e il petrolio entrano già nei negoziati, il gas non ancora". Lo ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron, in un'intervista a Il Corriere della Sera. "Conosciamo l'immensa difficoltà che questo provoca. E' anche per questo che da anni mi sentite parlare di sovranità energetica europea. Ne parlo dal mio discorso alla Sorbona (26 settembre 2017, ndr)". "Stiamo vivendo ore drammatiche, e molto dure. Con la prospettiva del 9 maggio (l'anniversario della vittoria sul nazismo, ndr), la Russia intensificherà i suoi attacchi sull'Est ucraino e dovremo prendere decisioni. E se decidiamo nuove sanzioni, o se la Russia decide contro-sanzioni sugli idrocarburi, ma ancora più sul gas, è chiaro che gli europei dovranno chiedere sforzi a tutte le famiglie". Di un eventuale decisione sul gas, ha spiegato Macron, "non ne vedremo le conseguenze nella primavera o nell'estate 2022 (abbiamo ricostituito gli stock), ma l'inverno prossimo questo non accadrà se non avremo più il gas russo. Voglio rassicurarvi, non è lo scenario nel quale ci troviamo oggi, ma questo scenario può arrivare". 

Ore 6.57: "Missili russi sull'isola di Khortytsia a Zaporizhzhia"
Ieri la Russia ha lanciato missili sull'isola di Khortytsia, a Zaporizhzhia. Lo riporta Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, su Telegram. Otto persone sono rimaste ferite. 

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