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Vladimir Putin, Lucio Caracciolo: "Teme la rivoluzione colorata", cosa c'è dietro la sua operazione

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"Putin teme la rivoluzione colorata, cioè un cambio di regime a Mosca": Lucio Caracciolo ha parlato degli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina nello studio di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7. Il direttore di Limes, in particolare, ha spiegato: "Quella a cui stiamo assistendo è soprattutto la sfida della Russia all'ordine americano, una sfida aperta, bellica e destinata a cambiare il mondo". Secondo lui, però, è molto importante prendere una posizione definitiva: "Se non decidiamo cosa fare in questo contesto, rischiamo di essere lasciati allo sbando".

 

 

 

Parlando delle ripercussioni che questa situazione può avere sulla politica dei singoli Paesi, Caracciolo è passato a parlare delle elezioni francesi. E ha detto di essere rimasto colpito da un aspetto in particolare: "Sono morti tuti i partiti della quinta repubblica, e una democrazia senza partiti per me è una democrazia molto discutibile". Un problema che, a suo dire, riguarderebbe anche l'Italia, vittima di "un sistema politico spappolato".

 

 

 

Ospite del talk, poi, il giornalista ha parlato anche delle manifestazioni organizzate oggi per celebrare il 25 aprile. E ha criticato le contestazioni ai danni degli Stati Uniti e della Nato. Lo stesso Enrico Letta è stato definito "servo della Nato". A tal proposito, Caracciolo ha detto: "Non si capisce cosa c'entri il 25 aprile con la guerra in Ucraina. Sovrapponiamo - come se fosse sempre presente - il passato all'attualità, mescoliamo tutto".

 

 

 

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