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Si alzano in volo dall'Italia, poi "guardano sotto le nuvole". Ecco come (e quando) saltano i piani di Mosca

Un drone GlobalHawk

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Se l’esercito russo è messo in grave difficoltà in Ucraina è anche per i sofisticati sistemi di intelligence Usa donati alla resistenza. I soldati ucraini possono infatti contare sui droni GlobalHawk che decollano dalla base siciliana di Sigonella in base al programma Nato Ags (Alliance ground surveillance). Nella base italiana, rivela Il Giorno, ce ne sarebbero cinque disponibili ma ne saranno installati non si sa bene quanti in altri Paesi dell'Europa. I GlobalHawk tengono sotto controllo costantemente le aree sensibili di Polonia e Romania e il Mar Nero in acque internazionali. Monitorano i confini della Bielorussia e del Donbass.

 

 

Essi trasmettono qualsiasi tipo di informazione: immagini, comunicazioni che vengono poi elaborate e confrontate a terra dagli ucraini. Si tratta di sistemi che costano milioni di dollari: hanno una apertura alare fino a 20 metri, possono volare fino a 12mila metri di altezza con una autonomia di 34 ore e una copertura di 100mila chilometri quadrati. Pilotati da remoto, sono dotati di sensori ottici, radar, lettori a raggi infrarossi. 

"Il GlobalHawk usa un radar a scansione capace di vedere anche sotto le nuvole e sotto gli alberi - spiega il professor Pierluigi Barberini responsabile del disk sicurezza del Centro studi internazionali -. Inoltre è dotato di un sensore all'infrarosso che attraverso un misuratore di calore può individuare oggetti e persone. Queste informazioni vengono di solito messe a confronto con altri elementi raccolti sul terreno per poterle costruire la situational awareness, cioè la consapevolezza sul campo".

 

 

Ci sono poi i quadrireattori Rc135 River joint, progettati negli anni della Guerra Fredda ma oggi aggiornati nella strumentazione. Essi sono in grado di individuare onde radar, trasmissioni radio, conversazioni dei telefonini. Si tratta di sistemi classificati, quindi coperti da segreto, in grado di agganciare un cellulare, seguirlo attraverso le conversazioni e individuare l'area del segnale. Forse è grazie a essi che gli ucraini sono riusciti a colpire i generali russi.... "In tutto questo va messo in conto un deficit tecnologico e organizzativo dei russi - conclude Barberini - soprattutto sulle comunicazioni aperte, non criptate, e quindi facilmente intercettabili". 

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