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Mariupol, gabbie d'acciaio per i soldati Azov: il processo-horror

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Un processo al limite dell'horror quello messo su da Mosca per i membri del battaglione Azov. I russi avrebbero addirittura montato delle gabbie d'acciaio nel teatro di Mariupol proprio per il processo ai militari ucraini, quasi sicuramente destinati alla pena di morte. Anche se non tutti sarebbero d'accordo. Il senatore russo Andrey Klishas, per esempio, avrebbe chiesto al parlamento di abolire la pratica delle gabbie nelle aule dei tribunali: "Tenere un uomo la cui colpa non è ancora stata dimostrata in gabbia di fronte al giudice è assolutamente inammissibile".

 

 

 

Nel frattempo, i vertici del Cremlino starebbero discutendo della necessità di processare i militari Azov. Anche perché qualche giorno fa il leader ucraino Zelensky è stato molto chiaro: "Se la Russia terrà il processo potrà scordarsi qualunque negoziato". Ieri, però, il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha fatto finta di nulla, invocando un "processo pubblico che tutti aspettano". Processo che dovrebbe iniziare a settembre con i primi 80 imputati. 

 

 

 

Quelli che rischiano la pena di morte sono i 2mila militari del battaglione Azov che si sono arresi a Mariupol dopo più di due mesi di resistenza. Intanto i soldati Azov liberati in seguito agli scambi di prigionieri hanno raccontato - come riporta La Stampa - di essere stati umiliati nel periodo trascorso in carcere: "Ci infilavano aghi nelle ferite aperte, ci facevano la tortura dell'acqua", ha raccontato uno di loro in conferenza stampa. 

 

 

 

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