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Re Carlo, la grafologa: "Firma sottolineata", una cupa profezia

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Il nuovo Re Carlo III "sottostima le sue capacità" e "a volte subisce l'influenza altrui". A tracciare il profilo psicologico del sovrano, nel giorno della sua proclamazione, è Candida Livatino, tra le più celebri grafologhe d'Italia, analizzando la grafia del figlio di Elisabetta II. "La scrittura del Re Carlo III è di piccole dimensioni - spiega l'esperta a Tgcom24 -. Evidenzia che Carlo sottostima le sue capacità, anche se è più capace di quanto non creda. Tiene a bada l'emotività, specialmente quando deve affrontare momenti importanti. Prova le emozioni, ma subito le soffoca. Ha una notevole forza di volontà, un forte senso del dovere, ma a volte subisce l’influenza altrui".

 

 

 

Altro dettaglio significativo, l'ampio spazio tra una parola e l'altra: questo, secondo la Livatino, "è il segnale che Carlo è ipercritico, che desidera che tutto venga fatto come lui desidera e, se questo non avviene, prova una certa frustrazione". Conferma fornita proprio durante la cerimonia della proclamazione, quando con una smorfia del viso Carlo ha richiamato l'attenzione di un commesso per fargli spostare dalla scrivania reale un posa-penne troppo ingombrante che lo intralciava nelle operazioni di firma.

 

 


 
Una ossessione per i particolari che ha effetti anche sulla sfera privata: Carlo "è selettivo nelle amicizie e prima di lasciarsi andare deve capire bene chi gli sta di fronte. Non ama essere circondato da troppe persone. Entra in empatia con chi condivide i suoi interessi, come l'arte e la cultura - sottolinea la Livatino -. Nell'affettività ricerca una persona forte e determinata, che gli dia sicurezza, e l'ha trovata in Camilla. Una donna che rispecchia in qualche modo la figura materna, vissuta con affetto, ammirazione, ma anche con una certa conflittualità". L'ombra della Regina emerge anche dalla firma sottolineata: "Ci dice che desidera affermare la sua identità, al di là del ruolo che gli è stato assegnato. A volte, come reazione all'educazione rigida, tende ad assumere atteggiamenti trasgressivi, quasi a volersi ribellare al protocollo al quale è stato abituato". Un profilo che, se confermato, potrebbe esporre il sovrano a gaffe pubbliche o, peggio, al rischio di crolli psicologici alla pur non più verde età di 74 anni.

 
 

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