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Vladimir Putin, "quando scatta il golpe": complotto al Cremlino, è finita

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“Qualora dovesse ricorrere ad armi atomiche, rischierebbe l’ammutinamento. Sarebbe l’inizio della fine per Putin”: Mark Galeotti, professore all’University College London, tra i massimi esperti inglesi di Russia, ha spiegato che le cose per lo zar non si mettono bene. Intervistato da Repubblica, l’esperto ha detto: “Non è la prima volta che Putin invoca lo spettro delle armi nucleari. Per me, al momento, è estremamente improbabile che la Russia le utilizzi. La Cina non sarebbe affatto contenta”.

 

 

 

I Paesi che sono rimasti vicini a Mosca in questi mesi non sarebbero così favorevoli a un conflitto di lunga durata: “Cina e India non vogliono prolungare all’infinito questa guerra. L’Ucraina era la maggior esportatrice di granturco per Pechino”, ha spiegato ancora Galeotti.  L’annuncio della mobilitazione parziale, invece, avrebbe cambiato le carte in tavola: “Putin ha rotto un implicito patto con la sua popolazione, e cioè: la mia guerra non toccherà la vostra vita quotidiana”.

 

 

 

Secondo l’esperto, lo zar al momento è “frustrato, preoccupato, in grande imbarazzo”, e qualcuno della sua cerchia potrebbe lasciarlo in futuro, non ora: “Con i referendum farsa nelle zone occupate dell’Ucraina, il leader russo finirà ancora più in un vicolo cieco: avrà sempre meno libertà di manovra, a maggior ragione dopo la mobilitazione popolare. Sarà sempre più in difficoltà”. Se le cose dovessero diventare più complicate “l’Occidente farà di tutto per un cambio di regime al Cremlino: Putin sarà diventato troppo pericoloso e bisognerà rimuoverlo o eliminarlo, a tutti i costi. Anche le élite russe lo sanno bene”.

 

 

 

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