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Vladimir Putin, operazione "bottone rosso": 85 mln di morti in 45 minuti

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Il mondo in questo momento è col fiato sospeso. Le nostre vite scorrono bagnate dalla quotidianità dei nostri impegni, ma di fatto da qualche parte a Est, in Russia, Vladimir Putin potrebbe dare il via all'escalation finale.

 

 

 

Gli indizi raccolti dal Times nella giornata di ieri che davano per certo l'invio di un treno con ordigni nucleari verso il confine dell'Ucraina parlano chiaro: Putin non farà passi indietro e la minaccia sull'Occidente resta altissima. E alle voci sul "convoglio della morte", si sono aggiunte anche quelle sulla presenza del sottomarino Belgorod nelle acque del Mar Nero, una sottomarino capace di sganciare una potenza di fuoco nucleare in grado di travolgere città come Los Angeles. Secondo uno studio dell'università di Princeton il primo attacco verrebbe sferrato da un'arma tattica nucleare russa.

 

 

La simulazione prevede l'attacco dall'enclave russa di Kaliningrad nel cuore dell'Europa. Da lì la pioggia di fuoco raggiungerebbe in pochi istanti le principali città europee tra cui anche quelle italiane. Nelle prime tre ore potrebbero morire almeno 2,5 milioni di persone. A quel punto arriverebbe la reazione della Nato con 600 testate con la contro-replica della Russia con altri 3,4 milioni di morti in soli 45 minuti. A questo punto ci sarebbe un altro scambio di attacchi che provocherebbe 85 milioni di morti in altri 45 minuti. In totale, in un conflitto che durerebbe 4 ore, morirebbero 91,5 milioni di persone. Uno scenario da incubo che al momento appare remoto. Ma con un Putin con le spalle al muro, come sostiene la Cia, non è possibile escludere nulla.  

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