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Putin: "Risposta ancora più dura". La promessa dopo l'escalation missilistica

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Vladimir Putin ha svelato il volto terrorista con l’attacco a Kiev e a diverse città ucraine. Il bilancio provvisorio parla di 11 morti e oltre 60 feriti tra i civili, con il presidente russo che ha rivendicato quanto accaduto motivandolo con una “vendetta” necessaria dopo i fatti riguardanti il ponte della Crimea. La differenza fondamentale è che quella dei servizi ucraini era un’operazione speciale a scopo strategico e militare, mentre quello della Russia è un attacco brutale anche ai civili. E ancora, lo zar ha aggiunto che "la risposta sarà ancora più dura se gli attacchi continueranno", rilancia la Tass.

“Con le sue azioni - ha dichiarato Putin - il regime di Kiev si è effettivamente messo sulla stessa linea delle organizzazioni terroristiche internazionali. Con i gruppi più odiosi. È semplicemente impossibile lasciare senza risposta crimini di questo tipo. Questa mattina, su proposta del Ministero della Difesa e secondo il piano dello Stato Maggiore della Russia, è stato effettuato un massiccio attacco con un'arma aerea, marittima e terrestre di alta precisione a lungo raggio contro l'energia, gestione militare e strutture di comunicazione dell’Ucraina”.

Tra l’altro non è escluso che la Russia possa colpire ancora con lo stesso modus operandi, che tradisce un certo livello di disperazione e conferma che le cose sul campo di battaglia stanno andando male. “Gli attacchi d questa mattina sono un primo episodio - ha sottolineato Dmitry Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza russo - ce ne saranno altri. Dal mio punto di vista l'obiettivo deve essere lo smantellamento totale del regime politico dell'Ucraina".

Per quanto riguarda le reazioni internazionali, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che stanno monitorando la situazione (ma Joe Biden non ha ancora parlato, trovandosi dinanzi a un bivio), mentre l’Europa ha puntato l’attenzione sui crimini di guerra di cui si è macchiato oggi Putin: “Gli orrendi attacchi della Russia contro Kiev e altre città in Ucraina mostrano la disperazione del Cremlino. Questi attacchi indiscriminati ai civili - ha dichiarato Charles Michel, presidente del Consiglio europeo - sono crimini di guerra. Siamo impegnati a sostenere l'Ucraina e a ritenere responsabile il regime russo: affronteremo questo problema con i partner del G7”.

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