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Corea del Nord e Sud, lancio di missili incrociato: sull'orlo della guerra

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"Effettiva invasione territoriale": Seoul denuncia l'aggressione da parte della Corea del Nord, che questa mattina ha lanciato almeno dieci missili al largo delle sue coste orientali e occidentali, uno di loro è caduto nel punto più vicino di sempre alla costa sudcoreana, a meno di 60 chilometri. Il governo di Seoul ha risposto lanciando missili oltre il confine marittimo. "Il lancio del missile nordcoreano è davvero insolito e inaccettabile poiché è caduto per la prima volta vicino alle acque territoriali sudcoreane a sud della Northern Limit Line (il confine marittimo conteso tra le due Coree, ndr)" da quando la penisola è stata divisa, ha affermato Kang Shin-chul, il direttore delle operazioni del Joint Chiefs of Staff (Jcs) dell'esercito sudcoreano. I lanci sono arrivati ​​poche ore dopo che Pyongyang aveva chiesto agli Stati Uniti e alla Corea del Sud di interrompere le esercitazioni militari su larga scala, affermando che "tale avventatezza e provocazione militare non possono più essere tollerate". Il primo lancio è stato segnalato anche dalla Guardia Costiera giapponese, che ha affermato di non aver ricevuto segnalazioni di feriti o danni. 

La Corea del Nord ha inoltre minacciato di usare le armi nucleari per far pagare a Usa e Corea del Sud "il prezzo più orribile della storia" qualora dovessero far ricorso alla forza, in un'escalation retorica contro le manovre militari congiunte in corso su larga scala di Washington e Seul. In una nota diffusa nella notte dalla Kcna, Pak Jong-chon, un segretario del Partito dei Lavoratori e stretto collaboratore del leader Kim Jong-un, ha definito le manovre "aggressive e provocatorie". Il Nord, definendo come "avvertimenti" i suoi molteplici lanci di missili, ha preso di mira le manovre partite lunedì che coinvolgono 240 aerei da guerra.

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