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San Pietroburgo, esplode un gasdotto: il sospetto che agita il Cremlino

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Una forte esplosione è stata segnalata nella regione di Leningrado, a pochi chilometri da San Pietroburgo. A saltare in aria un gasdotto, che ha richiesto ovviamente l’intervento dei vigili del fuoco per domare l’incendio scoppiato in seguito alla deflagrazione. Stando alle prime dichiarazioni del governatore Alexander Drozdenko, la popolazione non corre alcun rischio e nessuno è rimasto ferito: le cause dell’esplosione sono invece tutte da accertare.

Nel frattempo sul Telegram il Comitato investigativo russo ha fatto sapere che una squadra di esperti in criminologia è stata inviata sul posto dell’incidente: che si sospetti una sorta di sabotaggio? Per ora è stato reso noto soltanto che l’esplosione e il successivo incendio del gasdotto sono stati preceduti da una perdita di gas. “Quando le prime squadre di vigili del fuoco e di soccorso hanno raggiunto il luogo - ha dichiarato il ministero delle Emergenze russo - è stato determinato che c'era stata una perdita di contenimento e un conseguente incendio sul gasdotto”.

Per il momento la pressione sul gasdotto principale è stata ridotta, con la centrale elettrica e di riscaldamento della regione che è passata all’olio combustibile di bassa qualità per mantenere ininterrotta la fornitura di calore ai consumatori. Nel frattempo dall’Ucraina sono giunte anche in Russia le ultime dichiarazioni del presidente Volodymyr Zelensky, che ha respinto ogni possibilità di negoziare con la Russia: “I compromessi amorali porteranno più sangue. Una pace genuina e duratura può essere solo il risultato del completo smantellamento di tutti gli elementi dell’aggressione russa”.

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