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Russia, l'accusa agli Stati Uniti: "Mandanti dell'attentato al Cremlino"

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L'attacco al Cremlino continua a preoccupare tutti, anche e soprattutto per una eventuale risposta di Mosca. Nelle ultime ore, proprio dalla Russia è arrivata un'accusa pesante contro gli Stati Uniti, accusati di essere dietro l'assalto al palazzo di Putin. "Ci sono gli Usa dietro all'attacco compiuto sul Cremlino con due droni inviati dall'Ucraina", lo ha affermato il portavoce dello zar Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Poi ha aggiunto: "Le attività terroristiche e di sabotaggio delle forze armate ucraine in Russia stanno raggiungendo un livello senza precedenti".

Nel frattempo a mettere un freno alla rabbia di Mosca è stato l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che ha detto: "Ho ascoltato il presidente Zelensky che ha affermato molto chiaramente che gli ucraini non sono coinvolti negli attacchi e stanno difendendo il paese, ma stanno combattendo sul loro territorio, che non stanno attaccando la Russia. Così stato detto da Zelensky e questo è quello che ho da dire. Chiediamo alla Russia di non utilizzare questi presunti attacchi come scusa per continuare l'escalation della guerra". Kiev, in effetti, già ieri ha smentito la notizia secondo cui l'attacco sarebbe partito dalle forze ucraine. 

Secondo Mikhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, si tratta di "una messinscena assoluta". Lo ha scritto su Twitter: "Il Cremlino, un drone, due persone sui gradini della cupola del Palazzo del Senato, una pausa di 12 ore prima della pubblicazione della notizia, i video simultanei da diverse angolazioni. Una messinscena assoluta". Poi ha aggiunto: "Cosa non è una messinscena, invece, e necessita di una vera reazione sono l'assassinio di massa deliberato da parte della Russia di 23 civili a Kherson quello stesso giorno e il posizionamento di grandi volumi di esplosivo in una delle sale turbine della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Decidete le vostre priorità".

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