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Vladimir Putin "nelle mani del gruppo Wagner": che fine può fare

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Vladimir Putin è nelle mani del Gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin. La compagnia di mercenari russa come tutte le compagnie "combatte per il signore che la paga" mentre "l’esercito nazionale per la patria", premette Gianni Pardo nella sua analisi su ItaliaOggi. "Un altro vantaggio della compagnia di ventura è quello che si può scaricare su di essa la responsabilità per le azioni meno onorevoli. Un esercito regolare ha una bandiera che è il simbolo dell’onore di quel paese; un esercito irregolare non obbedisce a nessuna regola e può compiere le azioni più ignominiose" e così "quando il Gruppo Wagner commette una carognata, in Ucraina, l’Ucraina ne dà subito la colpa alla Russia e personalmente a Vladimir Putin". 

 


Ma attenzione perché l'esercito di mercenari, "oltre a essere più costoso e meno fedele dell’esercito nazionale", ha "il difetto di essere pericoloso". E "se ha molto successo, perché mai il suo capo non dovrebbe sognare di soppiantare il signore? Se l’autocrate comanda perché ha la forza, perché mai chi ha più forza di lui non dovrebbe soppiantarlo?". "Dal potere di comandare de facto (formale) si passa al potere de iure (legittimo)".

 

 

E questo spiega perché Yevgeny Prigozhin ha "una libertà di parola che in Russia non sembra avere nessun altro. Perché la sua libertà non è il portato di una costituzione, ma deriva dall’intoccabilità di chi è troppo pesantemente armato perché i carabinieri osino affrontarlo". Insomma, "la presenza del Gruppo Wagner in Russia dimostra che il potere di Putin è meno forte di quanto lui stesso sogni. Un signore che ha una compagnia di ventura rischia di essere qualcuno che alleva la vipera che lo morderà".

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