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Putin trema, chi ha incontrato Prigozhin a Rostov: giù il regime?

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Il golpe di Evgeni Prigozhin inizia a Rostov, e c'è un video su Twitter che rischia di diventare l'istantanea della insurrezione armata del Gruppo Wagner: si vede l'ormai ex "cuoco di Vladimir Putin" a colloquio con il viceministro della Difesa russo Yevkurov e il generale Alekseev, primo vice capo del GRU (i servizi segreti militari di Mosca), con toni assolutamente pacati, quasi rilassati.

 

 

 

Siamo nel Distretto militare meridionale di Rostov, la principale città russa al confine con l'Ucraina. Prigozhin ha annunciato di avere 25mila soldati a disposizione e che non si fermerà davanti a nulla: il capo dei mercenari ha intenzione di andare a Mosca e "parlare", così ha annunciato, con il Capo di Stato Maggiore Gerasimov e Shoigu, ministro della Difesa. Sulla carta, sono loro, i vertici militari del regime, i veri nemici di Prigozhin. Ma quanto accaduto nelle ultime ore segna uno scarto, un salto di qualità nella sua battaglia contro le autorità. Non a caso l'autostrada che collega Rostov a Mosca è stata chiusa e a Mosca sono stati posti sotto protezione straordinaria gli edifici sensibili del potere, con tutta la capitale posta in uno speciale regime "anti-terrorismo". 

 

 



L'obiettivo è quello di limitare l'insurrezione al Sud, per poterla controllare e farla rientrare senza correre il rischio di "contagio". Ma i segnali che stanno arrivando sono molto forti: le truppe russe in città sembrano infatti aver ricevuto l'ordine di ritirarsi, con i soldati che si sono posti ai lati delle truppe di Wagner. Prima ipotesi: hanno ricevuto l'ordine di evitare un bagno di sangue. Seconda ipotesi: l'esercito russo si sta muovendo autonomamente e in chiave anti-vertici. Poco più a Nord, a Voronezh, diversi camion di Wagner sono stati distrutti dagli elicotteri russi lungo l'autostrada, a conferma di quanto la situazione sia tesa e frastagliata. 

 

 

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