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Clima, contrordine: ora il nucleare è la soluzione

 Greta Thunberg

Mauro Zanon
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Per tre anni Ia Aanstoot, attivista svedese per il clima, è stata in prima fila agli scioperi scolastici di Fridays for Future, movimento internazionale di protesta contro il riscaldamento globale lanciato dalla sua connazionale e guru degli ecologisti radicali Greta Thunberg. Per tre anni ha contribuito alla retorica apocalittica sul clima, alimentando allarmismi tra i giovani che talvolta sono sfociati in azioni di protesta estremistiche. Ma oggi, a diciotto anni, Ia scende in campo in difesa dell’atomo: attaccando Greenpeace e la sua posizione antinucleare «retrograda e antiscientifica». Lo scorso aprile, l’Ong ha trascinato in tribunale la Commissione europea, “rea” di aver incluso il gas fossile e l’energia nucleare nella lista degli investimenti sostenibili della cosiddetta Tassonomia verde.

CONTRO L’UE - Il 9 settembre 2022, Greenpeace aveva chiesto alla Commissione di rivedere la sua decisione sull’inclusione del gas fossile e del nucleare. Ma lo scorso 8 febbraio, la Commissione ha respinto questa richiesta, spingendo l’organizzazione ambientalista a chiedere al tribunale dell’Ue di annullare la decisione della Commissione e di dichiarare non valida l’inclusione del gas fossile e del nucleare nella Tassonomia dell’Ue. La causa intentata da Greenpeace contro l’Ue ha fatto reagire la giovane attivista svedese Ia Aanstoot, che assieme ad altri cinque militanti per il clima (tre ragazzi, uno svedese, un olandese e un francese, e due ragazze, una polacca e una finlandese) ha lanciato la campagna Dear Greenpeace.

 

 

«Cara Greenpeace, è un’emergenza climatica! Abbandona la tua opposizione retrograda e antiscientifica all’energia nucleare e unisciti a noi nella lotta contro i combustibili fossili!», si legge sul sito dell’iniziativa avviata da Ia Aanstoot. La battaglia legale lanciata ad aprile da Greenpeace contro il nucleare è stata «come un pugno nello stomaco per me e per i miei compagni di sciopero», scrive l’attivista svedese, prima di aggiungere: «Contrariamente ad alcune persone che dirigono Greenpeace, è la mia generazione che dovrà vivere le conseguenze del cambiamento climatico. Dalla mia esperienza, i giovani tendono a essere aperti a tutte le soluzioni, compresa l’energia nucleare.

Si tratta di un’emergenza! La mia generazione si fida di organismi rispettati come il Giec (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) che affermano che non possiamo raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi senza energia nucleare. In termini semplici, abbiamo fiducia nella scienza. Il nostro vero nemico non è il sostegno dell’Ue all’energia nucleare, sono i combustibili fossili. Non vi sbagliate!». Questa settimana, Aanstoot ha presentato i documenti alla Corte di giustizia dell’Ue chiedendo di diventare «parte interessata» nella prossima battaglia legale tra la Commissione europea e Greenpeace. Se il tribunale approverà la richiesta, lei e gli altri attivisti pro-nucleari saranno in grado di testimoniare in favore dell’atomo.
Greenpeace sostiene che il sistema di classificazione dell’Ue sia soltanto un “greenwashing” che consente alle centrali nucleari di ricevere denaro che altrimenti sarebbe andato alle energie rinnovabili.

 


AVVOCATI - Gli avvocati dell’Ong hanno affermato che l’energia nucleare causa «danni significativi all’ambiente», quindi non dovrebbe essere inclusa nella Tassonomia. Ia Aanstoot ha unito le sue forze a quella della rete RePlanet e ha potuto presentare i documenti alla Corte di giustizia dell’Ue grazie all’aiuto di uno studio di avvocati con sede ad Amsterdam, lo studio Houthoff. «Siamo in una crisi climatica che si aggrava, l’opposizione al nucleare non è più moralmente e politicamente giustificabile. Adottate il nucleare e concentratevi piuttosto sull’eliminazione dei combustibili fossili», si legge sulla pagina dell’iniziativa, dove si chiede di firmare la petizione e un aiuto a finanziare il processo. Meglio tardi che mai per rinsavire, certo, ma fa parecchio sorridere questo improvviso testacoda da parte di chi, negli ultimi anni, ha fatto dell’allarmismo climatico la sua ragione di vita. Della capriola in favore del nucleare da parte di un’ex thunberghiana dogmatica come Ia Aanstoot sarà contento il governo svedese, che ad agosto ha annunciato un piano per la costruzione di 10 nuovi reattori nucleari nel Paese. 

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