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Joe Biden finisce il discorso, poi riparte dalla prima parola: sconcertante

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Il Presidente degli Stati Uniti è teoricamente il capo di stato più potente del mondo. La più alta magistratura americana è stata negli anni ricoperta da uomini che hanno saputo sconfiggere i più spietati dispotismi che minacciavano il mondo libero. Da Woodrow WilsonFranklin Delano Roosevelt, per poi passare anche da John F. Kennedy fino a Ronald Reagan. Nel caso in cui Joe Biden venisse riconfermato alla Casa Bianca, sarebbe il presidente più vecchio nella storia statunitense. Ma i suoi quasi 81 anni si fanno sentire. E il democratico, nel corso della sua presidenza, si è reso - e continua a rendersi - protagonista di numerose gaffe che hanno suscitato l'ilarità da parte dell'opposizione. Ma anche le preoccupazioni del suo partito, incapace di trovare una valida alternativa in grado di sconfiggere Donald Trump alle prossime elezioni.

Sleepy Joe ne ha combinata un'altra delle sue, anzi altre due. Partiamo da quella "più morbida". Durante un ricevimento per la campagna elettorale a Manhattan, Biden ha pronunciato un discorso sulla rivolta di Charlottesville del 2017 e sulla sua decisione di candidarsi alla presidenza nel 2020. Dopo aver raccontato come la sua famiglia allargata lo abbia spinto a sfidare The Donald, il presidente ho ricominciato a raccontare la storia. Di nuovo, esattamente da capo: parola per parola. Come un disco rotto.

 

 

Ma non finisce qui. Il presidente degli Stati Uniti si è reso protagonista di una gaffe diplomatica all'Onu. Biden si è infatti dimenticato di stringere la mano del presidente brasiliano Lula, dopo la fine del suo discorso sui diritti dei lavoratori alle Nazioni Unite a New York. Il suo omologo si era avvicinato al democratico come per salutarlo, prima di accorgersi che il presidente stava iniziando a camminare nella direzione opposta. Si è quindi voltato di scatto e ha mosso il braccio verso il suo lato in segno di stizza. A primo impatto, le disavventure di Biden potrebbero far sorridere. Ma è pur sempre il capo della più importante nazione al mondo. In prima fila nella guerra dell'Ucraina contro la Russia, così come nella lotta al terrorismo e all'inevitabile avanzata del regime cinese. 

 

 

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