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Hamas, "questo venerdì": paura in tutto il mondo, il "giorno della collera"

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Un invito alla mobilitazione per tutti i musulmani e i filo-islamici nel mondo. A lanciare l'appello è Khaled Meshaal, influente ex capo di Hamas che ha chiesto ai compagni di fede di scendere in strada venerdì prossimo, dopo la preghiera, per manifestare il sostegno ai palestinesi e affinché i popoli dei Paesi vicini si uniscano contro Israele.

Di fatto, una chiamata indiretta alle armi (per ora, solo virtuali) che ricorda da vicino i drammatici, famigerati "venerdì della collera" che hanno più volte insanguinato Israele e aizzato il mondo musulmano anche in Occidente.

 

 

 

Secondo Mashaal, attualmente impegnato in Qatar dove dirige l'ufficio della diaspora di Hamas (di fatto, coordinando i miliziani costretti a lasciare Striscia di Gaza e Cisgiordania), è oggi necessario "andare nelle piazze del mondo arabo e islamico venerdì". I popoli di Giordania, Siria, Libano ed Egitto è l'appello registrato in una dichiarazione inviata all'agenzia Reuters, hanno il dovere più grande di sostenere i palestinesi, perché, ha detto, "i confini sono vicini a voi".

 

 

 

Il Medio Oriente, dunque, proprio come accaduto un decennio fa con l'Isis, sta per trasformarsi nell'epicentro delle tensioni mondiali tra mondo islamico e democrazie di stampo occidentale, come confermato dall'allerta massima in Europa, Italia compresa, per l'alto rischio di emulazione dell'eccidio di sabato mattina di inermi civili israeliani. E Dagospia, in maniera inquietante, presenta la mobilitazione come "il Mondo arabo che si sta preparando alla guerra".

 

 

 

Dalla strage di centinaia di innocenti, braccati nel rave nel deserto del Negev o casa per casa, nei kibbutz e nei villaggi dei coloni, emergono intanto nuovi macabri dettagli. Per esempio, lo scempio di un miliziano che dopo aver massacrato una anziana nel kibbutz di Nir Oz, a ridosso della Striscia, ha ripreso l'omicidio con il telefonino della vittima e pubblicato sul profilo Facebook della stessa il video. "Mia nonna, residente per tutta la vita nel kibbutz Nir Oz, è stata uccisa ieri in un brutale omicidio da parte di un terrorista nella sua casa - ha denunciato Mor Bayder -. Un terrorista è andato a casa da lei, l'ha uccisa, le ha preso il telefono, ha filmato l'orrore e lo ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook. È così che lo abbiamo scoperto". 

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