Striscia di Gaza, cosa accadrà dopo l'assedio? "Il piano di Israele"
Mentre a Gaza e Israele si combatte per il sesto giorno consecutivo, già ci si chiede cosa succederà alla Striscia dopo l'assedio annunciato da Tel Aviv. Dopo la distruzione di Hamas, di cui ha parlato il primo ministro Benjamin Netanyahu, cosa ne sarà di quel pezzo di terra? Secondo l'ex ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon, il piano di Israele non prevede una presenza permanente nel territorio palestinese. L'obiettivo, piuttosto, sarebbe "ripristinare la deterrenza per garantire che Hamas non sia in grado di compiere di nuovo attacchi come avvenuto venerdì notte".
Danon, ora membro del parlamento israeliano della Knesset in rappresentanza del partito Likud di Netanyahu, a Newsweek ha rivelato: "È una nuova era, una nuova realtà. Penso che dovremo costruire un nuovo approccio nel modo in cui ci proteggeremo e affronteremo i nostri nemici. Gli israeliani sono pronti a sostenere un'incursione punitiva a Gaza, abbiamo ritardato questa decisione molte volte". L'intenzione di eliminare Hamas, a suo dire, andrà a beneficio anche dei palestinesi: "Vivono sotto l'occupazione di Hamas e soffrono a causa di quel regime. Una nuova realtà può portare tranquillità alla regione e a ogni palestinese stesso".
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È dal 2007 che l'organizzazione terroristica Hamas ha preso il controllo della Striscia. Da allora le frontiere sono chiuse sia via aria che via mare. Prima, invece, dal 1967 al 2005, il territorio era stato occupato militarmente da Israele. Oggi a Gaza oltre l’80% della popolazione vive grazie agli aiuti umanitari, mentre il tasso di disoccupazione sfiora il 50%. Al momento, comunque, i raid israeliani sarebbero già riusciti a indebolire le forze di Hamas, che a quanto pare non sarebbero più a conoscenza in tempo reale delle condizioni dei loro comandanti.
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