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Hamas, quei 100 km di tunnel sotto Gaza: trappola mortale per l'IdF?

Mirko Molteni
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Grande sfida per Israele è la rete sotterranea di tunnel che Hamas ha scavato sotto Gaza. Gli israeliani sostenevano nel 2015 che la rete avesse una lunghezza totale di 100 km, ma nel 2021 Hamas ha vantato 500 km, il che, nota la CNN in suo dossier, «equivale a quasi metà della metropolitana di New York». Azzeccato è il soprannome di “Gaza Metro” dato al dedalo di gallerie dei palestinesi. Dapprima servivano per sbucare in territorio israeliano per infiltrazioni e contrabbando. 

Poi sono diventate una fortezza sotterranea sotto la Striscia, sede di comandi, depositi, fabbriche d'armi. La “Gaza Metro” è cresciuta al ritmo di 4-5 metri al giorno, scavati a mano dall'inesauribile manodopera della Striscia, pagata fra 150 e 300 dollari al mese. Gli israeliani la bombardano, ma le informazioni su accessi e tracciati sono frammentarie e solo una parte è danneggiata.

Le truppe israeliane hanno accumulato grande esperienza nello scoprire e forzare le gallerie sul confine, ma quelle nell'entroterra nemico fanno ancora paura. Sono a profondità media fra 20 e 30 metri, con punte di 70 m. Le gallerie di collegamento sono alte 2 m e larghe 1 m, ma ci sono anche vasti spazi sotterranei, in cui possono combattere interi plotoni. I pozzi d'accesso sono multipli per ogni galleria, camuffati fra cantine, palazzi, fogne, macerie. E molti tratti sarebbero minati per sventare intrusioni nemiche. 

 

Non sono più semplici budelli nella roccia, ma tunnel foderati con pannelli prefabbricati in cemento. Hanno impianti elettrici, generatori d'energia, connessioni via cavo. Assicurano comunicazioni al riparo dal Mossad, ma anche una base d'operazioni che consentirebbe ai miliziani di Hamas di sbucare all'improvviso alle spalle e ai fianchi dell'esercito ebraico. Attaccare, colpire, rintanarsi di nuovo sottoterra e spostarsi in un altra parte della città. Come i Vietcong, ma i tunnel di Gaza sono più elaborati di quelli del Vietnam.

 

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