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Hamas, il terrorista col lanciarazzi in ospedale: perché?

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Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso 21 membri di una cellula terroristica di Hamas che ha aperto il fuoco contro le forze israeliane dall'ospedale al-Quds di Gaza City. Secondo l'Idf, la cellula ha aperto il fuoco contro le truppe della 188esima Brigata corazzata israeliana con armi leggere, mentre era "in mezzo a un gruppo di civili all’ingresso dell’ospedale".

Durante lo scontro a fuoco, dei civili sono stati visti lasciare l'ospedale mentre altri miliziani sono usciti dagli edifici adiacenti e si sono nascosti tra loro per attaccare le forze israeliane. "Questo incidente è un altro esempio del continuo abuso da parte di Hamas delle strutture civili, compresi gli ospedali, per compiere attacchi", scrive l'Idf in una nota. E su Twitter il profilo ufficiale dell'esercito israeliano ha pubblicato un video in cui si vede un miliziano armato fino ai denti entrare nell'ospedale al-Quds: "Cosa potrebbero farci questi terroristi in ospedale con un lanciarazzi?".

Le autorità militari di Tel Aviv hanno comunicato di aver preso di mira centinaia di siti di lancio di razzi, circa 300 tunnel sotterranei e centinaia di centri di comando di Hamas dall'inizio delle operazioni militari contro il movimento estremista palestinese nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre scorso.

Nel frattempo., dopo che i vertici di Hamas hanno rinunciato alla offerta israeliana di rifornire di carburante l'altro fondamentale ospedaliero di Gaza, l'Al Shifa, per consentire ai medici di lavorare in condizioni di emergenza, secondo quanto riferito dall'emittente americana Cnn gli stessi medici dell'Al Shifa si stanno rifiutando di eseguire l'ordine d'Israele di lasciare la zona perché temono per la vita di circa 700 pazienti a rischio.

La Cnn cita Munir Al Bursh, direttore generale del ministero della Salute controllato dal gruppo islamista palestinese Hamas a Gaza. "Il problema non sono i medici, sono i pazienti. Se venissero lasciati lì morirebbero, e se venissero trasferiti rischierebbero comunque di morire. Stiamo parlando di circa 700 pazienti", ha spiegato Al Bursh. Secondo fonti mediche locali, nel complesso dell'ospedale si troverebbero diverse migliaia di persone. L'ordine di evacuazione, ha aggiunto Al Bursh, non è stato coordinato con alcuna agenzia umanitaria come la Croce rossa internazionale. Questo, secondo il dirigente del ministero della Sanità di Gaza, alimenta la preoccupazione circa la sicurezza e la fattibilità del trasferimento di un tale numero di pazienti, alcuni dei quali sono in condizioni critiche. Questa mattina le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano annunciato la riapertura di un corridoio sicuro per i residenti della zona nord della Striscia di Gaza. Israele ritiene che nell'area dell'ospedale Al Shifa si trovi un centro di comando di Hamas, circostanza negata sia dal gruppo palestinese che dai medici.

 

 

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