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Talebani, il blitz in Germania: sconcerto nel cuore dell'Europa

Amedeo Ardenza
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 Non si sa se sia stata un’azione concertata ma di certo la presenza del primo, con i riflettori ben puntati sul suo arrivo a Berlino, ha permesso al secondo di muoversi con maggiore libertà a Colonia, complice la disattenzione delle autorità di sicurezza. Parliamo di Recep Tayyip Erdogan e di Abdul Bari Omar: mentre il presidente turco veniva ricevuto dalle massime autorità tedesche nella capitale, l’alto funzionario del governo dei talebani al potere in Afghanistan pronunciava un discorso, ospite della grande moschea di Colonia. Un discorso o forse un sermone, vista la natura fondamentalista islamica del regime di Kabul.

È stato lo stesso Bari Omar, direttore nel suo Paese dell'Agenzia nazionale per gli alimenti e i medicinali a pubblicare alcune immagini sui social dell’intervento che ha tenuto davanti a una settantina di ascoltatori. «Amici, prestiamo attenzione ai fatti e alle conquiste dei talebani, non prestiamo attenzione ai media». Un pubblico elogio del regime più misogino al mondo che la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, non ha apprezzato per nulla. «Condanniamo con la massima fermezza l’apparizione del rappresentante talebano Abdul Bari Omar a Colonia. Non è stato rilasciato alcun visto da uno dei nostri centri visti», recita una nota ufficiale che non nasconde la sorpresa del ministero: «Il viaggio non ci era stato annunciato. Noi non riconosciamo i talebani. Finché i talebani in Afghanistan calpesteranno i diritti umani, soprattutto quelli di donne e ragazze, non ci sarà alcuna normalizzazione». Dura anche la ministra federale degli Interni Nancy Faeser: «Nessuno deve offrire un palcoscenico agli islamici radicali in Germania».

Ma come è possibile che un alto papavero dei mullah sia arrivato a predicare nella più grande moschea di Germania senza che nessuno lo fermasse? Mentre la stessa moschea ha preso le distanze da Bari Omar dopo averlo ospitato, la Welt ha ipotizzato che il funzionario di Kabul sia entrato nella Repubblica federale attraverso i Paesi Bassi, per partecipare a una riunione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). L’uomo avrebbe prima ricevuto un visto Schengen su invito degli olandesi e poi lo avrebbe utilizzato per fare reclame ai talebani. Un fatto grave? Non troppo. Dopo aver condannato il suo intervento a Colonia, la Cancelleria di Stato del Nord Reno-Vestfalia ha spiegato che da quando hanno preso il potere nel 2021, secondo un parere reso dalla Procura generale del Land, «i talebani non sono più considerati un’organizzazione criminale o terroristica». 

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