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Putin, l'ex analista della Cia: "Rischiamo un attacco nucleare contro la Nato"

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Il rischio di un attacco nucleare per mano della Russia di Vladimir Putin non è poi così remoto. L'avvertimento arriva da niente di meno di Peter Schroeder, ex analista della Cia ed esperto di politica estera russa del Center for a New American Security. Sulla rivista Foreign Affairs Schroeder manda un chiaro messaggio a Joe Biden, che starebbe sottovalutando le vere intenzioni di Mosca. Per l'esperto è "molto probabile" che lo zar possa lanciare un attacco atomico contro un Paese membro della Nato in seguito a un'escalation della guerra in Ucraina. Per Schroeder gli occhi del Cremlino sarebbero puntati sulla Polonia. Uno scenario che, se si dovesse realizzare, trascinerebbe l’intera coalizione occidentale in un conflitto diretto contro la Russia. "Putin non teme uno stallo nucleare e vede sé stesso come l’unico in grado di navigare", prosegue l'ex analista. 

Secondo l'uomo non si potrebbe escludere neanche l'ipotesi di un attacco convenzionale contro una delle nazioni del Patto atlantico. In quel caso Mosca agirebbe in fretta lasciando ben poco spazio di manovra agli Stati Uniti. In ogni caso - tiene a rassicurare - lo scenario da incubo non sarà "imminente" e dunque sarebbe ancora possibile intervenire per evitarlo. Motivo per cui Washington dovrebbe adottare "politiche volte a sovvertire il processo decisionale russo". Come? Aprendo un canale di comunicazione con una parte della dirigenza e dell'élite russa.

 

 

Eppure, intervenuto a gennaio scorso, John Kirby gettava acqua sul fuoco: "Non abbiamo indicazioni che Putin intenda usare armi di distruzione di massa, tanto meno armi nucleari, affermava il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale Usa a cui faceva eco Avril Haines, direttrice della National Intelligence ed ex capo dell’Agenzia di Langley per cui l’impiego dell’arsenale atomico è "molto improbabile". 

 

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