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Acque minerali, scandalo in Francia: "Falde proibite", cosa finiva in tavola

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Scandalo in Francia, dopo che si è scoperto che milioni di bottiglie d'acqua in commercio in passato sarebbero state depurate illegalmente. Nel mirino il colosso Nestlé Waters, che per anni avrebbe usato trattamenti ultravioletti proibiti e filtri a carboni attivi su alcune delle sue acque naturali per preservare la “sicurezza alimentare”. Secondo Le Monde e Radio France, sarebbe coinvolto almeno un terzo dei marchi transalpini. Inoltre, come riporta il Giornale, l’Eliseo - che sarebbe stato al corrente di tutto questo dal 2021 - non avrebbe detto nulla a Bruxelles. 

Nestlé, che ha ammesso l'accaduto, ha precisato che ora i suoi marchi sono "pienamente conformi al quadro normativo applicabile in Francia". In passato invece avrebbero riferito al governo di essere ricorsi a tecniche proibite per far fronte al "difficile mantenimento della stabilità delle caratteristiche essenziali, cioè l’assenza di inquinamento" nelle acque in caso di forti piogge. Le norme europee, in effetti, vietano che le minerali vengano "disinfettate". E invece è proprio quello che sarebbe successo in Francia e che ora hanno scoperto diverse inchieste giornalistiche. 

 

 

 

Muriel Lienau, capo di Nestlé Waters Europe da tre anni, a Les Echos ha ammesso il "ricorso a misure di protezione non in linea con il quadro normativo". Le regole sarebbero state violate per anni, almeno fino al 2021, quando il governo sarebbe stato messo al corrente di tutto ciò. Lienau ha sostenuto, poi, che elementi chimici si accumulano quando l’acqua passa attraverso le falde o le tubazioni delle fabbriche. E che per questo si rende necessario l’uso di filtri.

 

 

 

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