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Kate Middleton e il tumore, paura a corte: perché la Corona inglese può crollare

Lavinia Orefici
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La principessa Catherine ha il cancro. Re Carlo ha il cancro. La tormenta che da tre mesi si sta abbattendo sulle prime due figure apicali della monarchia britannica rischia di far precipitare la corona d’Inghilterra nella più profonda depressione che il regno ricordi.

Sabato 23 marzo è il day after dell’annuncio della malattia della principessa del Galles. È un déjà vu del 5 febbraio scorso quando alle 7 di sera, ora italiana, fu un comunicato di Buckingham Palace a rendere nota la malattia del re. La portata della notizia, oggi come allora, ha lasciato sgomenti. Anzi, di più perché arriva dopo un rimpallo di errori di comunicazione tra i media e il Palazzo che hanno acceso qualsiasi fantasia: Kate è morta, William ha l’amante, Carlo abdica, per non parlare del ritorno di Harry, che al momento tra tante cospirazioni sembra l’ipotesi più credibile.

Il re, virtualmente vicino alla sua amata nuora durante tutte le scorse settimane, ha espresso un grande orgoglio per il coraggio dimostrato da Kate nel rendere pubblica la malattia. Oggi più che mai appare evidente il tenore diametralmente opposto dei due comunicati tanto differenti in cui gli uffici stampa di Buckingham Palace e di Kensington Palace annunciavano il 17 gennaio scorso l’operazione della principessa del Galles e di Carlo III. Avvolto nel mistero il primo, pieno di dettagli il secondo. E perfino l’ospedale in comune scelto per il ricovero, The London Clinic, doveva destare dei dubbi. È un’eccellenza per le cure oncologiche, il cui reparto dedicato era stato proprio inaugurato dalla regina Elisabetta II nel 2010.

Si sospettò che l’abbondanza di dettagli forniti a proposito dell’operazione alla prostata del sovrano fosse per distogliere l’attenzione sulle condizioni di salute di Catherine, facendo pensare fin da allora a un quadro clinico ben più compromesso e a due mesi e mezzo di distanza si può dire che probabilmente era così.

 

IL DIBATTITO
Fu poi un imprevisto durante l’operazione del sovrano a sovvertire la strategia e con un comunicato Buckingham Palace annunciò il cancro del re. La sfortunata coincidenza di venerdì mette fine a un circuito di speculazioni, ma apre il dibattito su chi oggi rappresenta la corona. Re Carlo appoggiato dal figlio William, l’erede, scelsero anni fa la linea di una monarchia snella, che avrebbe accompagnato i Windsor nel futuro.

Allora la famiglia era in continua evoluzione, con royal wedding e royal baby che facevano la gioia dei giornali di tutto il mondo e con Elisabetta II salda matriarca al timone della nave nessuno poteva immaginare che nell’arco di tre anni sarebbe capitato tutto insieme: la regina sarebbe morta, Harry e Meghan avrebbero lasciato la famiglia, gli York sarebbero stati espulsi dal balcone. Il re e Kate malati contemporaneamente lasciano ai Windsor poche facce rappresentative, su tutti spicca il gran lavoro di Anna e la devozione della regina Camilla, ma non basta. Re Carlo, dimezzato dalla malattia, si sta sottoponendo a trattamenti medici e cerca di mantenere alcuni degli impegni in agenda, ma è probabile che debba ripensare la sua visione di monarchia.

 

Nei due minuti e quindici secondi di messaggio, letto, inframmezzato da due pause, sguardi severi e sorrisi enigmatici come quello della Gioconda, Kate ha fatto trapelare più di un’informazione: ha il cancro, si è rivelato in un secondo momento, ringrazia molti ma non tutti, William è al suo fianco, ha bisogno di tempo e privacy per il percorso di chemioterapia che ha intrapreso. I bambini lo sanno. Hanno aspettato le vacanze di Pasqua per comunicare ai tre piccoli principi le condizioni della mamma sapendo che neanche la scuola sarebbe stato una bolla di protezione per loro.

Dalle parole di Catherine capiamo che per lungo tempo non vedremo più la principessa, ne potremo pretendere che lei si mostri. Questi tre mesi hanno insegnato alla stampa e ai Windsor che un braccio di ferro non è utile a nessuno. Kate aveva tutte le ragioni di voler vivere la sua malattia nella privacy più totale, ma soprattutto di pretendere di elaborare la notizia, accolta dagli altri come un lutto e immaginiamo perfino da lei stessa. La forza che ha dimostrato nel messaggio è l’ulteriore prova che oggi più che mai Catherine è l’immagine femminile più importante dei Windsor, comunque vada a finire.

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