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Polonia, il generale Gromadzinski "rimosso d'urgenza": i sospetti sulla Russia

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Ci potrebbe essere lo zampino di Vladimir Putin dietro la clamorosa sostituzione "d'emergenza" di Jaroslaw Gromadzinski, generale "a tre stelle" della Polonia. La notizia della sua rimozione non agita solo Varsavia, insieme all'Inghilterra il Paese più anti-russo d'Europa, ma tutta l'alleanza europea in virtù del ruolo che il militare polacco ha ricoperto, assolutamente centrale nella guerra di resistenza dell'Ucraina contro l'invasore russo.

Gromadzinski viene descritto come "un mastino", integerrimo servitore della patria. A lui era stato dato il delicatissimo incarico di "plasmare" la 18esima divisione meccanizzata, non a caso ribattezzata la "divisione di ferro", e poi è diventato vicecomandante del team di assistenza internazionale all’Ucraina a Wiesbaden, in Germania. Qui, accanto ai militari americani, il generale polacco è stato responsabile della formazione dei soldati ucraini fino a giugno del 2023.

 

 

 

Primo ufficiale dell’Est, è quindi stato nominato comandante dell’Eurocorps, forza multinazionale Ue a livello di Corpo d’Armata fondata nel 1992: Gromadzinski si ritrova a guidare reparti provenienti da Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Spagna. O meglio, guidava: nelle scorse ore il generale è infatti stato richiamato d’urgenza in patria e sostituito al comando a causa dell’apertura "di una indagine del controspionaggio militare polacco", come reso noto da una nota del Ministero della Difesa di Varsavia. L'intelligence "ha richiesto una verifica del nulla osta di sicurezza in relazione all’ottenimento di nuove informazioni sull’ufficiale".

 

 

 

"Le voci – sottolinea il politologo polacco Jaroslav Wolski intervistato dalla Gazeta Wiadomosci – parlano di rapporti falsificati sulla prontezza al combattimento della 18ª divisione, che Gromadzinski comandò". Potrebbero essere questioni interne alle gerarchie militari, magari solo beghe formali. Ma il sospetto riguardo a questo colpo basso che potrebbe mettere da parte per qualche mese uno dei militari più stimati d'Europa in un momento delicatissimo come questo, è che dietro all'accusa ci sia ’uno dei cosiddetti kompromat. Vale a dire. come spiega anche il Quotidiano nazionale, quei dossier con materiali compromettenti creati e messi in giro dai servizi segreti russi per "inquinare" il campo nemico.

 

 

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