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Belgio, il premier accusa: "Mosca ha pagato alcuni eurodeputati"

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"Alcuni eurodeputati hanno ricevuto soldi da Mosca": un'accusa forte quella lanciata dal premier belga Alexander De Croo, secondo quanto riportato dai media del Paese e non solo. A rilanciare la notizia anche i media internazionali tra cui Politico. "È venuto alla luce - ha rivelato il premier durante un dibattito al Parlamento belga sulle interferenze straniere - che la Russia si è avvicinata agli eurodeputati, ma li ha anche pagati, per promuovere la sua propaganda". Nel discorso, però, non è stato fatto il nome di nessuno in particolare.

De Croo ha spiegato che "c'è stata una stretta collaborazione" tra i servizi segreti belgi e quelli cechi per distruggere la rete di propaganda russa. Il portavoce di De Croo, in un secondo momento, ha dichiarato a Politico che il primo ministro si riferiva, nelle sue osservazioni, alla decisione del governo ceco di sanzionare il sito di notizie Voice of Europe, che secondo Praga faceva parte di un'operazione di influenza filo-russa. Intanto, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, "è a conoscenza delle accuse mosse" sulla testata Voice of Europe, presunto veicolo dell'attività di disinformazione russa, e l'Eurocamera "sta esaminando" la veridicità delle accuse, come confermato dai servizi di stampa del Parlamento dell'Ue.

 

 

 

Il premier, poi, se l'è presa con il partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang, accusato di mantenere legami con la Russia, dopo che la Repubblica Ceca ha reso noto di aver scoperto una rete di propaganda legata al Cremlino che sta cercando di influenzare le prossime elezioni europee del 9 giugno. "Nella loro cieca ossessione di rovinare il nostro Paese, sono diventati alleati della Russia, che vuole distruggere tutto ciò che abbiamo costruito qui, la nostra società libera e prospera", ha affermato De Croo.

 

 

 

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