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Iran, Ehsan Soltani: "La vera svolta? Il Khomeini moderato"

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Le speranze che qualcosa cambi nell’Iran del dopo Ebrahim Raisi sono davvero poche. «La vera partita non sarà quella che vedremo fra cinquanta giorni per l’elezione del nuovo presidente ma quella per la successione della guida suprema della teocrazia iraniana, il Grande Ayatollah una partita nella quale Raisi all’interno del Consiglio degli Esperti (Khobreagan, ndr.) aveva fatto fuori ogni possibile concorrenza, ultimo l’ex presidente Rohani che era stato messo fuori dai giochi lo scorso mese di marzo... Evidentemente però il nocciolo duro del potere non aveva previsto l’intervento della mano di Dio!».

 

 

A spiegare a Libero le dinamiche di ciò che accadrà a Teheran all’indomani dell’incidente aereo nel quale hanno perso la vita il presidente della Repubblica islamica è Ehsan Soltani, 38 anni, oggi imprenditore in Alto Adige, ma in passato attivista nel suo Paese, dissidente accolto in Italia come rifugiato politico. Una voce molto seguita sui social, quella di Soltani, a lungo anche analista sui fatti mediorientali interpellato dalla Bbc. «Indubbiamente il popolo è sotto choc. Vedremo un grande funerale che sarà strumentalizzato a fini politici e non credo ci saranno particolari proteste perché di fatto la morte di Raisi non ha lasciato alcun vuoto di potere». (...)

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