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Mark Rutte, patto scritto con Orban e sì dalla Romania: lui alla guida della Nato

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Il falco olandese dell'Unione europea a un passo dalla guida della Nato. Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha annunciato il ritiro della sua candidatura alla testa del Patto atlantico, lasciando la strada libera al primo ministro olandese Mark Rutte per succedere all'attuale segretario generale Jens Stoltenberg.

Caduto, dunque, l'ultimo veto: il leader 65enne ha riferito di aver informato gli alleati che si ritira dalla corsa - si legge in un comunicato del Consiglio superiore di difesa nazionale - e ha quindi deciso di sostenere Rutte, leader liberal-conservatore che in questi ultimi 10 anni è spesso salito agli onori delle cronache Ue per le sue posizioni a favore dell'austerità e del rigore, non senza sortite polemiche contro l'Italia e gli Stati del Sud, storicamente meno attenti a conti pubblici e bilancio in ordine.

Nelle scorse ore, la Russia aveva commentato sprezzantemente la candidatura di Rutte a segretario generale: "Non cambierà niente" nella politica dell'Alleanza, spiegava Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, all'agenzia Ria Novosti, "perché tanto è decisa dagli Usa".

La Nato è "molto vicina alla conclusione del processo di selezione del prossimo segretario generale: è una buona notizia", le parole invece di Stoltenberg in scadenza a ottobre. "Rutte - ha sottolineato il politico norvegese, in carica dal 2014, durante una conferenza stampa a Washington con il capo della diplomazia statunitense, Antony Blinken - è un candidato molto forte e di grande esperienza, oltre che un amico e un collega". 

Pochi giorni fa anche il premier ungherese Viktor Orban ha tolto il veto sulla nomina del liberale olandese, dopo aver ricevuto assicurazioni scritte che nessun militare ungherese prenderà parte alle attività della Nato in Ucraina e che non verranno utilizzati fondi ungheresi per finanziarle. 

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