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Francia, Houellebecq contro Macron: "L'élite arrogante che disprezza gli sdentati"

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"Al punto in cui siamo arrivati, si tratta davvero di 'tutti i partiti contro il Rassemblement national'": Michel Houellebecq, autore di "Annientare", lo ha detto a proposito del voto in Francia, che ha visto imporsi il Nuovo Fronte Popolare di Jean-Luc Melenchon, con Marine Le Pen arrivata solo terza. 

"La parola di 'sotto-cittadini' usata da Jordan Bardella è comunque esagerata - ha poi aggiunto lo scrittore francese nel suo ultimo intervento riportato dal Corriere della Sera - sarebbe più opportuno ricorrere a una vecchia definizione, i pezzenti. È così che le élite considerano il popolo, in particolare quello rurale: come dei pezzenti. Con qualche variante interessante. Gli 'sdentati' (François Hollande), i 'miserabili' (Hillary Clinton). Insomma, il voto è, più che mai, un voto di classe". 

 

 

 

Questa situazione, però, secondo Houellebecq, non sarebbe tipica della Francia: "L’arroganza auto-soddisfatta delle élite francesi, che siano economiche o culturali, raggiunge livelli inauditi; ma questa divisione dei cittadini in due blocchi antagonisti si ritrova in termini comparabili in tutti i Paesi europei, e anche negli Stati Uniti, l’opposizione geografica e sociologica è davvero la stessa. Del resto, è un americano, Christopher Lasch, ad avere prodotto la migliore analisi del fenomeno, attraverso tutti i suoi libri".

Ieri, alla vigilia del voto, lo scrittore aveva predetto tempi non facili: "Le cose stanno andando verso uno scontro. È una rivolta del popolo contro queste élite. Élite politiche, economiche, intellettuali. Ci sono cose che si sono degradate in Francia. Ho comprato una casa in campagna, ma non ci sono più medici. È un fallimento. Ci sono geografi che teorizzano questa situazione. Il mondo sarà una rete di megalopoli dove la gente si arrangerà a vivere".

 

 

 

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