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Kamala Harris? Se i media liberal che la avevano distrutta oggi la esaltano

Maurizio Stefanini
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 «Kamala Harris manca di carisma e di tempo. Ma, se nominata, ciò non esclude che possa sconfiggere Donald Trump». Settimanale non statunitense ma comunque influentissimo anche negli Usa, The Economist ha fatto un editoriale che un po’ sintetizza un atteggiamento generale verso la vicepresidente. In realtà, non troppo incensata durante gli anni del suo mandato. Due anni fa, addirittura, Slate Magazine aveva consigliato Biden di scegliersi un altro vicepresidente nel 2024.
L'anno scorso Usa Today la dava per messa da parte e sparita dalla scena dopo le prime gaffes con conseguenti polemiche.

Nel 2023 Reason la aveva definita «un flop». Ma già a febbraio la National Review aveva titolato: «È ora di pensare all’impensabile: Harris 2024». Un’analisi secondo cui l’ex procuratrice californiana non avrebbe avuto molto da mostrare in termini di risultati e competenza, ma avrebbe potuto sopravvivere ai dibattiti presidenziali con Trump.
Adesso che l’“impensabile” si è verificato, la Cnn avverte che «i segnali di pericolo sono in agguato nonostante la buona partenza», ricordando che comunque era «un candidato impopolare».

Però ha subito effettuato un sondaggio in cui si vedeva che a forbice tra i due candidati si era ristretta, pur con Trump ancora in testa. Insomma, «una partenza da sogno, ma il compito che ha di fronte è monumentale». Il Wall Street Journal, secondo cui «è il momento di Kamala Harris», osserva però che le sue posizioni in materia economica sono un mistero.

Durissimo su Kamala Harris era stato il New York Times, che nel 2022 la aveva definita sostanzialmente inutile. «Se altri presidenti hanno stretto vere e proprie alleanze in carica con i loro vice e hanno lavorato per approfondire la loro esperienza, il presidente Biden e Harris non sono stati in grado di farlo».

C’è la «necessità per il leader 79enne, i suoi consiglieri e Harris di trovare modi per farla diventare un vero partner di governo, piuttosto che semplicemente una formula che lo ha aiutato a vincere le elezioni. Gli americani meritano di sapere e di vedere che hanno un vicepresidente che la Casa Bianca e i funzionari dell'amministrazione ritengono sia in grado di subentrare nel caso in cui dovesse succedere qualcosa al presidente. Invece abbiamo visto il contrario. È certamente ostacolata dalla mancanza di popolarità di Biden, ma non è nemmeno diventata il volto pubblico di successo di nessuna questione importante».

Ma dopo che lo stesso New York Times si è schierato in prima linea nel chiedere il ritiro di Biden, adesso la stessa testata della Grande Mela ne fa un'eroina.
“L’ora di Kamala Harris”. “Nei sondaggi a Kamala Harris le va meglio rispetto a Trump”. “Folla entusiasta come con Obama”. “Come Kamala Harris può vincere e fare la storia”.

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