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Russia, "distrutti gli arsenali di Krasnodar e Tver": colpo mortale all'esercito di Mosca?

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Le forze di difesa ucraine hanno preso di mira i depositi di munizioni russi nel territorio di Krasnodar e nella regione di Tver. Lo ha scritto su Facebook lo Stato maggiore delle Forze armate dell'Ucraina. "Durante la notte del 21 settembre, l'arsenale di nel territorio di Krasnodar è stato preso di mira dagli ucraini. Questa struttura è uno dei tre più grandi centri di stoccaggio di munizioni degli invasori ed è uno dei principali nel sistema logistico delle forze russe", si legge nel messaggio.

Secondo lo Stato maggiore, al momento dell'attacco erano appena state consegnate almeno duemila tonnellate di munizioni, anche dalla Corea del Nord. Inoltre, il Servizio di sicurezza dell'Ucraina ha fatto sapere di ave colpito il 23mo arsenale del Dipartimento di artiglieria principale del ministero della Difesa della Federazione Russa nei pressi dell'insediamento di Oktyabrsky, nella regione di Tver.

 

 

 

Prima della partenza per gli Stati Uniti, intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ribadisce che presenterà quello che chiama il suo "piano per la vittoria" prima all'omologo americano Joe Biden e poi al resto del mondo. E afferma che è possibile un dialogo con la Russia come parte di questo piano, pur senza fornire dettagli. "Il piano per la vittoria prevede passi veloci e concreti da parte dei nostri partner strategici, in un periodo tra qui e la fine di dicembre", ha affermato il presidente ucraino nell'intervista a Interfax-Ukraine.

 

 

 

Secondo Zelensku quindi Biden potrà prendere delle decisioni importanti per l'Ucraina prima della fine del suo mandato presidenziale a gennaio. E ha lanciato un esplicito messaggio: "Abbiamo bisogno di armi a lungo raggio", ha detto ribadendo quindi all'appello affinché Washington autorizzi l'uso delle sue armi per colpire il territorio russo. Zelensky ha spiegato che i partner dell'Ucraina sono essenziali per il suo piano, affermando che questo delinea una roadmap che dovrebbe portare a un secondo summit per la pace - dopo il primo che si è svolto lo scorso giugno in Svizzera senza la Russia - al quale dovrebbe partecipare anche Mosca.

 

 

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