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Germania, i leader dei Verdi si dimettono: Scholz appeso a un filo

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In Germania si sono dimessi i leader dei Verdi tedeschi, membri della maggioranza nel governo del cancelliere Olaf Scholz. All'origine della loro decisione una serie di sconfitte elettorali che li ha portati a farsi delle domande e a mettere in pratica un'azione di ripristino piuttosto radicale. Ricarda Lang e Omid Nouripour, leader congiunti dal 2022, hanno dichiarato che il partito ambientalista, pioniere in Europa, sta affrontando la crisi più profonda degli ultimi dieci anni dopo il risultato delle elezioni del Brandeburgo di domenica 22 settembre. "È tempo di affidare il destino del nostro amato partito nelle mani di altri", ha affermato Nouripour.

A creare sconforto tra i Verdi il fatto che il partito in Brandeburgo non sia riuscito a raggiungere la soglia del 5 per cento delle preferenze. Per questo non occuperà alcun seggio nel prossimo parlamento regionale. Questa, però, non sarebbe l'unica ragione delle dimissioni dei leader verdi: a pesare sarebbe stato anche un certo malcontento dell’elettorato, emerso non solo dai sondaggi nazionali ma anche dai risultati ottenuti qualche settimana fa in Sassonia e Turingia. 

 

 

 

In ogni caso, non è possibile parlare di crisi dei Verdi senza parlare anche della inevitabile crisi del governo tedesco. Il partito in crisi, infatti, ne fa parte insieme ai socialdemocratici dell’Spd e ai liberaldemocratici dell’Fdp. Tra l'altro anche questi ultimi stanno vivendo un momento politico non facile, sia a livello nazionale che a livello regionale. L'unico a superare il test delle elezioni locali, almeno nel Brandeburgo, è stato l’Spd, che ha ottenuto il 30,2% dei voti. Questo ha consentito a Scholz di non fare nessun passo indietro e di commentare la crisi dei Verdi in maniera distaccata: "I cambiamenti, anche nella leadership di un partito, fanno parte dei processi democratici e questo non avrà alcun impatto sulla coalizione”.

 

 

 

In Germania, però, la percezione della solidità del governo è molto diversa. In molti si chiedono quanto potrà durare questa situazione, dal momento che i socialdemocratici sono fermi al 15%, dietro al partito di estrema destra AfD e doppiati dall’alleanza tra Cdu e Csu (32%). Proprio questi ultimi due partiti chiedono a gran voce elezioni anticipate. “Dopo quanto avvenuto non vedo come sia possibile evitare elezioni anticipate - ha commentato il segretario federale della Cdu, Carsten Linnemann, dopo l’annuncio delle dimissioni di Lang e Nouripour -. I leader dei Verdi hanno tratto delle valutazioni personali dai desolanti risultati elettorali”. Non troppo diverso il ragionamento del quotidiano tedesco Bild, che si chiede come ”nonostante tutti questi segnali, il cancelliere Scholz continui tranquillamente a governare”. La scadenza naturale del governo è fissata a ottobre 2025, quando si svolgeranno le prossime elezioni federali.

 

 

 

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