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Albania, governo vende il Dajti

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L'unico hotel di lusso dell'era comunista. Era stato progettato durante l'occupazione fascista

Monica Rizzello
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Il Dajti, l'unico hotel di lusso esistente nell'Albania dell'era comunista, sarà venduto per 30 milioni di euro alla banca centrale del paese. Lo ha annunciato il governo di Tirana. Progettato dal celebre architetto fiorentino, Gherardo Bosio, l'albergo sorge nel centro cittadino, sulla strada che all'epoca si chiamava viale dell'Impero. Bosio redasse anche il piano regolatore della capitale albanese, durante il periodo dell'occupazione fascista. L'hotel ospitò in seguito, per un breve periodo, il quartier generale del partito comunista. Dopo la caduta del regime stalinista di Hoxha e Ramiz Alia, nel 1991, andò in disuso. Il Dajti, che nel 2007 è stato dichiarato monumento storico, nelle mani della Banca d'Albania ospiterà temporaneamente le istituzioni finanziarie del paese. La decisione di vendere l'albergo ha suscitato polemiche, poiché l'opposizione socialista accusa l'esecutivo di volere soltanto fare cassa, vendendo uno dei pezzi più pregiati del patrimonio immobiliare nazionale in un momento difficile per i conti del paese, che evidenziano un buco delle entrate tributarie. Nello stesso tempo, il Fondo Monetario ha chiesto a Tirana un taglio per quest'anno del rapporto deficit/pil dal 7% al 3%.

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