La pace si avvicina, la tregua potrebbe essere ormai alle porte? E a Parigi ci sono i primi segni di nervosismo. Infatti ci sono state rinnovate pressioni del governo francese sulla Russia, che rischia sanzioni rafforzate e mirate ai settori finanziario e petrolifero se il presidente Vladimir Putin non dovesse accettare il cessate il fuoco di un mese con l’Ucraina.
"Quello che è stato detto ieri dai leader europei (che partecipavano a un vertice in Ucraina) è che se Putin non accetta un cessate il fuoco, dovremo fare di più di questo nuovo pacchetto di sanzioni e colpire i settori finanziario e petrolifero, come si stanno preparando a fare gli americani", ha dichiarato il capo della diplomazia francese Jean-Noel Barrot in un’intervista congiunta a France Info/Le Monde. L’Ucraina e i suoi alleati europei, insieme agli Stati Uniti, hanno lanciato ieri un ultimatum a Mosca per accettare un cessate il fuoco "completo e incondizionato" di 30 giorni a partire da domani. In caso contrario, quindi, Mosca si troverebbe ad affrontare nuove "sanzioni massicce e mirate" ai settori finanziario e petrolifero.
Volenterosi a Kiev. Mosca gela Macron. Trump: "Pronti a tregua da lunedì"
Emmanuel Macron vuol prendersi la scena sulle trattative di pace tra Kiev e Mosca, ma non ci riesce. Il vertice dei vole..."Vladimir Putin è sempre più alle strette e dovrà fare passi avanti verso la pace perché la pressione continuerà ad aumentare", ha avvertito il ministro Barrot. "La Russia è pronta per i negoziati senza precondizioni (...). Proponiamo di iniziare giovedì prossimo, 15 maggio, a Istanbul", ha dichiarato Putin a tarda notte al Cremlino, escludendo qualsiasi possibilità di stabilire il cessate il fuoco richiesto dagli alleati di Kiev. Il leader del Cremlino ha specificato che incontrerà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nelle prossime ore.