Cremlino, minaccia alla Germania: "Sprofonderete come Kiev"

Dal cancelliere tedesco via libera all'uso di armi a lungo raggio per l'Ucraina. La risposta durissima del Cremlino
martedì 27 maggio 2025
Cremlino, minaccia alla Germania: "Sprofonderete come Kiev"
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"Berlino non farà altro che sprofondare come Kiev". Sono sconcertanti le parole di Maria Zackharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, nei confronti della Germania e del cancelliere Friedrich Merz. Un clima di tensione crescente incendiato dall'annuncio del governo tedesco di revocare le restrizioni sulla gittata delle armi fornite all'Ucraina.

Il via liber di Merz attraverso una intervista al canale televisivo WDR permetterà di fatto a Kiev di attaccare posizioni sul territorio russo con armi a lungo raggio, sebbene non sia stata in grado di farlo fino a un certo punto del conflitto. "Decidendo di revocare le restrizioni sulla gittata delle armi fornite all'Ucraina, se mai tali armi sono esistite, Berlino non farà altro che sprofondare ulteriormente nella trappola in cui si trova da tempo il regime di Kiev che sostiene", ha dichiarato Zakharova in un briefing, sottolineando che nessuna arma tedesca cambierà il corso dell'operazione militare russa nel Paese.

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Secondo la portavoce della diplomazia di Mosca, difficilmente Merz era autorizzato a parlare a nome di altri Stati su questo dossier. "È dubbio che il capo del governo tedesco fosse o rimanga autorizzato da qualcuno a rilasciare tali dichiarazioni a nome di altri Paesi. Dopotutto, ha affermato che questa decisione è stata presa da Francia, Regno Unito e Stati Uniti... Mi sembra ovvio che Merz abbia deciso di impegnarsi in una autopromozione, tra le altre cose", ha aggiunto Zakharova. 

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Lo stesso Merz è tornato sulla questione questa mattina, poche ore prima del bellicoso commento da Mosca. "La questione della limitazione della gittata delle armi utilizzate ha avuto un ruolo qualche mese e qualche anno fa. Per quanto ne so, e come ho riferito ieri, i paesi che hanno imposto limitazioni di gittata hanno da tempo abbandonato questi requisiti. A questo proposito, ieri a Berlino ho descritto qualcosa che sta accadendo da mesi. Che l'Ucraina abbia il diritto di usare le armi che riceve, anche oltre i propri confini, contro obiettivi militari in territorio russo. A mio avviso, ciò è necessario, perché chi si limita a respingere un attacco sul proprio territorio non può difendersi adeguatamente. Solo chi è autorizzato ad attaccare anche le basi militari situate sul territorio dell'aggressore può difendersi. In questo senso, l'Ucraina è stata a lungo legittimamente autorizzata a difendersi davvero dall'aggressione russa".

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Nel frattempo, mentre il commissario Ue alla Difesa e lo Spazio Andrius Kubilius ha parlato apertamente di un possibile attacco russo a uno dei paesi Nato nel 2027, intuitivamente sul confine orientale dell'Unione europea, è un altro esponente politico di primo piano della Lituania, il presidente Gitanas Nauseda, a "bombardare" dialetticamente Vladimir Putin: Nauseda ha chiesto infatti sanzioni "più severe" contro la Russia. "Putin sta mettendo il mondo intero contro di lui e merita davvero sanzioni molto più severe di quelle attualmente in vigore. Spero davvero che i nostri colleghi dell'Unione Europea capiscano che il 17mo pacchetto di sanzioni è stato solo un riscaldamento. Dobbiamo preparare un 18esimo pacchetto di sanzioni che assomigli davvero a una molotov".