Greta Thunberg, Israele le dona pane e la verità su Hamas

L’attivista ambientalista riciclatasi come pro-Pal si lamenta: "Ci hanno sequestrato". Ma per mostrarle un filmato sugli orrori dei terroristi
di Daniele Capezzonemartedì 10 giugno 2025
Greta Thunberg, Israele le dona pane e la verità su Hamas
2' di lettura

Bifronte come certe figure della mitologia greca, Greta Thunberg ha ormai due maschere: una farsesca e una tragica. Volete quella farsesca? Basta accostare le sue dichiarazioni frignanti di ieri secondo cui lei, l’equipaggio e la sua barchetta sarebbero stati nientemeno che «kidnapped», cioè rapiti e sequestrati dall’esercito israeliano, con la foto di lei – sempre lei, mica una sosia – tutta contenta di ricevere un sandwich da un soldato Idf. Ma come? Il sequestratore che passa la pagnottella alla povera eroina sequestrata? E lei, la coraggiosa attivista, la pasionaria indomita, che si fa irretire da una merenda? Già qui verrebbe voglia di far calare il sipario.

Anzi: prima di stendere un velo pietoso, vale la pena di riandare con la memoria alla lunga serie di capi di stato e di governo, di banchieri, di personalità che per anni pendevano dalle labbra della ragazzina. Andavano a omaggiarla e a chiederle una benedizione. Andavano a scusarsi e a farsi legittimare. E lei – severissima e implacabile – rispondeva a suon di sganassoni metaforici: «Ci state deludendo, ma gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai». E più la ragazzina scagliava anatemi, più riceveva inchini e ringraziamenti.

Greta Thunberg cacciata: ecco che fine ha fatto dopo aver sfidato Israele

Israele ha reso noto che l'attivista svedese Greta Thunberg sta lasciando il Paese su un volo per la Francia, dopo ...

Finalmente in Israele ha trovato – è proprio il caso di dire – pane per i suoi denti. L’hanno rifocillata (bene), l’hanno adeguatamente presa in giro (il governo israeliano ha definito la sua barchetta un «selfie yacht», cioè un’imbarcazione per farsi le foto). E poi le hanno impartito una lezione di vita vera e seria, invitandola ad assistere a un lungo video sui crimini commessi da Hamas il 7 ottobre. Avrà capito? Forse no.

Ma almeno qualcuno l’ha messa in condizione di farlo, spiegandole il confine tra sceneggiate (le sue) e tragedie (quelle provocate da coloro che – più o meno consapevolmente – difende). A proposito di tragedie: e qui siamo al secondo volto di Greta. Ieri l’autorevole Telegraph, quotidiano di Londra, ha sparato la notizia secondo cui ad aver contribuito a organizzare la spedizione navale di Greta sarebbe stato un uomo accusato da anni di essere un operativo di Hamas basato a Londra, Zaher Birawi (il quale ha sempre negato con forza questa circostanza).

Greta Thunberg, nave assaltata da Israele: "Costretti a vedere un documentario"

Alla nave della "Freedom Flotilla" verrà mostrato un documentario sugli assalti dei commando ...

OMBRE
Ovviamente si tratta di capire se l’indiscrezione sarà confermata e se le accuse si riveleranno fondate. Ma – se così fosse – tutta l’operazione assumerebbe contorni assai più cupi. E soprattutto l’angelica Greta – più o meno conscia di esserlo – si confermerebbe simile a una sorta di scatola vuota variamente utilizzabile, nel passato come nel presente e magari anche nel futuro. Un tempo ricorderete la quantità di sponsorizzazioni e marchi, con aziende di mezzo mondo che ritenevano utile essere accostate all’attivista green. Oggi – oplà – al posto di quel tipo di marketing potrebbe essercene un altro. Né trasparente né verde, ma opaco e inquietante. 

Di Battista perde il controllo per Greta Thunberg: "Le bestie di Satana"

Il sequestro da parte dell'esercito israeliano della Madleen, la nave della Freedom Flotilla Organization che era di...

ti potrebbero interessare

altri articoli di Esteri