Non c'è traccia di Xi Jinping. Il presidente della Repubblica popolare cinese è sparito per ben due settimane e per due volte di seguito, fra maggio e luglio. Non solo, perché è anche la prima volta dal 2012 che rinuncia al vertice annuale dei Bric. Una scelta sospetta che si aggiunge a quanto accaduto per ben tre giorni di seguito – fra il due e il cinque di giugno scorsi – quando né il Quotidiano del Popolo e né l’agenzia ufficiale Xinhua lo hanno citato in qualunque modo. Curioso poi è il brusco calo – notato dagli osservatori – dei riferimenti al "Pensiero di Xi Jinping" quale principio-guida del partito nelle comunicazioni del Consiglio di Stato e del ministero degli Esteri.
Cosa sta accadendo? si chiede allora Federico Fubini sul Corriere della Sera. Il sospetto è che le prolungate difficoltà dell’economia e gli esiti contraddittori dei negoziati sui dazi con gli Stati Uniti di Donald Trump stiano producendo – forse per la prima volta – un indebolimento di Xi. A far pensare a un indebolimento anche le purghe ai vertici del potere in Cina. Basti pensare al generale He Weidong, il secondo militare più in alto nell’esercito e co-vicepresidente della potente Commissione militare centrale. Per non parlare poi di Xu Qiliang, morto ufficialmente il due giugno scorso all’età di 75 anni in circostanze mai precisamente spiegate.
Cina, che fine ha fatto il compagno Xi Jinping?
Al vertice annuale dei Brics di Rio de Janeiro che si conclude oggi non hanno partecipato né Vladimir Putin n&eac...E prima ancora le purghe nell’esercito negli ultimi mesi avevano riguardato il capo dello staff della Marina Li Hanjun, l’ex generale di punta Liu Shipeng (poi al vertice della China National Nuclear Corporation) e un altro generale e membro della Commissione militare centrale di nome Miao Hua. Che sia tutto frutto di Xi? Non si esclude anche un’altra possibilità, ossia che a far saltare quei generali da sempre vicini al leader sia stato l’uomo che – con lui o forse oggi sopra di lui – è l’uomo più potente della Cina: Zhang Youxia. Un sospetto, se confermato, che fa pensare ancora una volta a un indebolimento di potere.