Per la prima volta al mondo, il veneto diventerà disciplina di studio presso l’Universidade Federal de Santa Maria (Ufsm), nello Stato del Rio Grande do Sul in Brasile, dove nei prossimi mesi partirà ufficialmente il primo corso accademico dedicato alla Lengua Veneta».
Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha annunciato via Social la notizia relativa al talian: così, cioè “italiano” appunto in veneto, è chiamato un dialetto della lingua veneta parlato da circa 500mila persone in 133 località brasiliane: essenzialmente negli negli Stati di Rio Grande do Sul e Santa Catarina, oltre che nei comuni di Santa Teresa e Venda Nova do Imigrante nell’Espírito Santo.
Già nel 2009 il talian era stato dichiarato parte del patrimonio linguistico negli Stati del Rio Grande do Sul e di Santa Catarina, nonché lingua co-ufficiale, insieme al portoghese, nel comune riograndense di Serafina Corrêa, la cui popolazione è al 90% di origine italiana. E nel 2014 era stato dichiarato parte del patrimonio culturale del Brasile: una sorta di risarcimento rispetto a quando invece nel 1942 il regime di Getúlio Vargas dopo aver dichiarato guerra a Mussolini – che peraltro era stato un suo modello – si mise a vietare le istituzioni italiane, e anche a reprimere l'uso della lingua. Perfino la prestigiosa squadra di calcio del Palestra Itália, espressione della influente comunità italiana di San Paolo, dovette cambiare il proprio nome in Palmeiras.
In realtà, gli immigrati i cui discendenti parlano talian non erano solo veneti. Ma i veneti erano il gruppo più numeroso, per cui il loro idioma si impose anche agli altri. In effetti, in varie aree si continuarono a parlare bellunese-feltrino, bergamasco, cremonese, mantovano, milanese e friulano. Ma tra genti di origini diverse si imposero come lingua franca il portoghese nei centri maggiori e il talian in quelli minori. Ovviamente questi altri dialetti italiani al talian hanno contribuito, come il portoghese. Per i linguisti non è però una lingua creola, perché nonostante l’alta incidenza di prestiti lessicali dal portoghese la grammatica e il lessico rimangono fondamentalmente veneti. Senza essere linguisti: se si ricercano le canzoni dei Talian su YouTube, come oggi è possibile, si è più che altro colpiti dall’evidente accento brasiliano con cui è comunque pronunciato. Parlanti veneto che hanno conversato con Talian riferiscono anche di una certa sensazione di arcaismo. È comunque un veneto che si è separato a fine XIX secolo, per iniziare una evoluzione autonoma.
«Il rilancio del talian è iniziato nel 1975, con il centenario dell’inizio dell’immigrazione italiana in Brasile. E dal 1989, con il I Encontro de Escritores em Talian, è iniziato un lavoro di inquadramento e riqualificazione culturale, che culmina ora con questa cattedra, nata da un accordo di Cooperazione internazionale tra Universidade Federal de Santa Maria e Academia de la Bona Creansa (Academia de la Lengua Veneta). Le lezioni si svolgeranno nei prossimi mesi presso l’Ufsm, situata nel cuore del Rio Grande do Sul. L’Università Federale di Santa Maria è tra le maggiori del Brasile e la sua emittente radiofonica per anni ha curato e trasmesso trasmissioni in lingua veneta dedicate all’informazione riograndense ma anche alla storia della emigrazione veneta nel Rio Grande do Sul. Come ha ricordato il presidente del Consiglio Regionale veneto Roberto Ciambetti, «la stessa città di Santa Maria, con la sua fitta rete museale e il teatro Treze de Maio è considerata come uno dei maggiori poli culturali brasiliani».
Il Corso, in 15 lezioni per un totale di 45 ore, vedrà la co-docenza del prof. Alessandro Mocellin, docente, ricercatore e direttore dell’Academia de la Lengua Veneta. Dopo una introduzione di Storia veneta e di storia della Lingua veneta, ci si muoverà verso l’acquisizione da parte dei discenti dei fondamenti della competenze linguistiche in lingua veneta, nello scritto come nel parlato, partendo da zero e considerando l’ambiente lusofono: il corso si terrà infatti lingua portoghese, con esercitazioni e lettorati in lingua veneta. I materiali didattici insegneranno la lingua veneta parlata e scritta secondo la Grafia ufficiale della lingua veneta (Givm - Grafia Internazionale del Veneto Moderno), approvata nel 2017 dall’apposita commissione della Regione Veneto. Lo standard linguistico sarà il Deca, elaborato dall’Academia de la Bona Creansa con un pubblicazione universitaria fatta nel 2016 con linguisti dell’Università di Francoforte (A. Mocellin, H.G. Klein, T.D. Stegmann. EuroComRom: I sete tamizi. La ciave par capir tute le lengue romanse).
Il corso prevede anche alcuni approfondimenti culturali: sui venetofoni famosi, come Marco Polo, Tiziano o Canova; sulle feste venete, come La Sensa o il Caodeano veneto; sui dieci secoli della grande letteratura veneta in lingua, il cui vertice sono le commedie di Carlo Goldoni. Il corso sarà accessibile a tutti i 27mila studenti della Ufsm, che una volta superate le prove di profitto finali potranno inserire l’esame, nel loro libretto universitario. Il corso si terrà in modalità presenziale, ma potranno partecipare anche studenti privatisti, su iscrizione.