Sanchez, l'ultima buffonata: "La Spagna non verrà ai mondiali di calcio"

Dopo le proteste alla Vuelta e l’idea di astenersi dall’Eurovision, il portavoce socialista minaccia
di Lorenzo Cafarchiogiovedì 18 settembre 2025
Sanchez, l'ultima buffonata: "La Spagna non verrà ai mondiali di calcio"

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Allucinazioni mondiali. Dopo le polemiche e le manifestazioni dei pro-Pal alla Vuelta - proposte di sanzioni per 17 persone che vanno dai 3mila ai 4mila euro, oltre al divieto di accesso agli eventi sportivi per un periodo di sei mesi, come riferito dal ministero dell’Interno di Spagna - e il boicottaggio della nazione iberica all’Eurovision se ci sarà la presenza di artisti provenienti dallo Stato israeliano, ora arriva anche l’ostruzionismo in vista del Mondiale di calcio 2026 che si terrà negli Usa, in Messico e in Canada qualora Israele riuscisse a qualificarsi. Infatti la Spagna potrebbe rinunciare, per questo motivo, alla fase finale della più importante competizione a livello sportivo.

A riportare la notizia è stato il quotidiano spagnolo Marca. Patxi López, il portavoce del gruppo parlamentare socialista nel Congresso dei deputati, ha fatto capire cosa potrebbe succedere qualora Eli Dasa e compagni riuscissero ad approdare negli States la prossima estate. Qualche giorno fa il canale di YouTube, Cronache di spogliatoio, aveva pubblicato un video in cui si rammentava come «la Spagna non può giocare contro Gibilterra sostanzialmente perché non ne riconosce lo status e ne richiede la sovranità, o la co-sovranità con il Regno Unito». E quindi seguendo il ragionamento di López la lista arriverebbe a due aggiungendo a Gibilterra anche Israele. La logica è la seguente: «Perché con la Russia sì e con Israele no?

Dov’è la differenza?». La Spagna, infatti, chiederà agli organi competenti di sanzionare pesantemente Tel Aviv. Portando, in questo modo, lo scenario della guerra israelo-palestinese sul rettangolo verde di un campo di calcio. «È quello che stiamo facendo in questo momento, poi valuteremo», ha detto l’ex presidente del Congresso. Clamorosamente, infatti, gli spagnoli arriverebbero addirittura a ritirare la propria nazionale. In passato la Fifa, per ingerenze terze, aveva sospeso Pakistan e Congo, ma la richiesta della Spagna pare completamente fuori scala. A inizio settembre Alexander Ceferin, numero uno della Uefa, intervistato a Politico aveva dichiarato: «Non sono favorevole all’esclusione degli atleti israeliani. Cosa possono fare nel concreto per fermare il loro governo? È molto difficile, le cose non cambierebbero. Quello che succede a Gaza mi ferisce nel profondo, non possiamo più vedere scene del genere».