Lindsey Halligan, fresca di nomina da parte di Donald Trump come procuratrice degli Stati Uniti per il distretto orientale della Virginia, ha due caratteristiche che la rendono insopportabile. Per i media liberal la prima colpa della 35enne del Colorado è di essere una fedelissima dell’inquilino della Casa Bianca. Di “persona fidata” scrivono, di riflesso, anche i giornali nostrani, malevolmente attenti quando si tratta delle scelte dell’ex tycoon così come erano distratti con cura quando a Washington stavano Joe Biden o Barack Obama: aspettiamo una lista di presidenti che si siano circondati di collaboratori ostili.
Halligan, una laurea in scienze politiche e una in giurisprudenza, zero social network né foto alle feste Maga, è stata l’avvocato del presidente da agosto 2022, quando gli agenti dell’Fbi perquisirono il resort di Mar-a-Lago alla ricerca di documenti classificati, che risalivano alla prima amministrazione Trump. Donald venne incriminato ma il processo venne archiviato perché la nomina del consulente, Jack Smith, al quale era stata affidata l’indagine venne giudicata illegittima. La legale ha assistito il presidente anche nella causa intentata contro la Cnn, che lo aveva paragonato ad Adolf Hitler.
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C’è chi ha dormito nel parcheggio davanti allo stadio. Famiglie intere con ragazzini al seguito. Altri asp...Nonostante abbia trascorso gran parte della sua breve carriera a specializzarsi in ambito assicurativo, s’è guadagnata la fiducia del presidente: di recente le era stato affidato il compito di esaminare i materiali conservati dallo Smithsonian Institute, i cui musei, dalle manifestazioni del Black Lives Matter in avanti, sono diventati l’avamposto dell’«impropria strumentalizzazione ideologica della storia» da parte della cultura woke, aveva dichiarato Halligan al Washington Post. «Non abbiamo bisogno di enfatizzare certi aspetti della nostra storia, come la schiavitù ad esempio, per insegnare alle persone che sono stati negativi – aveva spiegato – Rimarcare alcuni periodi della nostra nazione non fa che allontanarci sempre di più».
Se già era considerata del tutto inadeguata per dedicarsi allo Smithsonian, figurarsi adesso, che sarà a capo dell’ufficio che dovrebbe fungere da testa d’ariete contro il sistema giudiziario che ha perseguito il presidente tra la fine del primo e l’inizio del secondo mandato: la procuratrice di New York Letitia James (colei che fece la sua campagna elettorale «promettendo di trovare qualcosa, qualsiasi cosa, pur di incriminarlo») e l’ex direttore dell’Fbi James Comey. Seconda caratteristica di “insopportabilità” di Halligan èche non risponde alla legge della separazione dei due regni che tanto conforta i salotti buoni: o sei bella o sei sveglia, altrimenti si tratta di un abbaglio, a voler pensar bene, di una scorciatoia, a pensar male.
La prima informazione che ci viene data sulla donna, infatti, è che ha partecipato due volte a Miss Colorado. Manco ha vinto, hanno sottolineato i dem (che non scivolano mai nelle frivolezze, tutt’al più la loro è leggerezza gravosa) nel 2009 è arrivata seconda e nel 2010 terza. «Lo sport e i concorsi mi hanno insegnato a gestire lo stress: in campo, sul campo, in aula e alla Casa Bianca», è l’unica citazione che ha riportato il Corriere della Sera, ben attento a non sceglierne un’altra. Per esempio, che Halligan era una «studentessa molto intelligente, rispettosa e benvoluta - ha dichiarato una delle sue docenti al Washington Post– spesso sottovalutata a causa del suo bell’aspetto».