Il leader dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, noto come Abu Mazen, in un’intervista al Corriere della Sera in vista della sua visita a Roma il 7 novembre 2025, ha espresso posizioni che spiazzano la sinistra e i sostenitori pro-Palestina. Abu Mazen si è detto grato all’amministrazione Trump per aver fermato la guerra a Gaza, accogliendo con favore il piano di pace: “Abbiamo accolto con favore l’annuncio del presidente americano di un cessate il fuoco a Gaza e l’avvio della prima fase, che comprende la liberazione di ostaggi e prigionieri, l’ingresso di aiuti umanitari gestiti dalle Nazioni Unite e il ritiro delle forze occupanti nelle linee concordate. Siamo grati anche al lavoro dei mediatori e dell’amministrazione americana”.
Criticando Hamas, definiti un “ostacolo alla pace” e non “eroi” della resistenza, Abu Mazen ha condannato le loro azioni: “Condanniamo con fermezza le esecuzioni sommarie compiute da Hamas contro decine di cittadini”, definendole “orrende e inaccettabili” e una “violazione dei diritti umani”. Ha sottolineato che “lo Stato di Palestina è l’autorità sovrana su Gaza” e ha proposto un “Comitato Amministrativo Transitorio” e una “forza di stabilizzazione arabo-internazionale” con mandato Onu, accogliendo un possibile ruolo dell’Italia.
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Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione Palestinesi d’Italia e leader coccolato da Pd, M5s, attivisti...Abu Mazen ha chiesto lo sblocco dei “fondi palestinesi” e la fine dell’“assedio alla nostra economia, dell’espansione delle colonie, del terrorismo dei coloni, dell’annessione di terre e delle aggressioni contro i luoghi santi islamici e cristiani”.Riguardo Hamas, ha dichiarato: “C’è una richiesta internazionale di disarmo che Hamas ha approvato, inoltre, non dovranno avere alcun ruolo nel governo di Gaza e le armi vanno consegnate”. Insomma anche Abu Mazen in un colpo solo fa fuori le teorie dei pro-Pal, Albanese in testa, che criticano il piano di pace voluto e realizzato da Trump.