Donald Trump mostra i muscoli al Venezuela di Nicolás Maduro. Mentre la Casa Bianca continua a parlare di “operazioni contro il narcotraffico”, la realtà sul campo suggerisce un messaggio molto più ampio: Washington sta dispiegando potenza militare nel cuore dei Caraibi, a pochi passi dalle acque venezuelane.
La USS Gerald R. Ford – la portaerei più moderna e imponente mai costruita dalla Marina statunitense – è infatti in navigazione verso la regione, scortata da tre navi da guerra. Secondo fonti del Pentagono, la missione avrebbe l’obiettivo ufficiale di “rilevare, monitorare e interrompere attività illecite che minacciano la sicurezza nazionale”. Tuttavia, per molti analisti si tratta di un segnale politico diretto a Caracas, in un momento di crescente tensione con il governo di Maduro.
L’unità, con oltre quattromila militari a bordo e una flotta di caccia e aerei da sorveglianza, ha lasciato il porto croato di Split alla fine di ottobre per essere ridispiegata sotto il comando dello United States Southern Command. Fonti di intelligence e immagini satellitari confermano la presenza di navi statunitensi a ridosso delle coste venezuelane, alcune distanti meno di cento miglia nautiche.
Venezuela, attacco imminente degli Usa: in arrivo la portaerei Ford
Clima sempre più teso in Venezuela. L'amministrazione del presidente americano Donald Trump avrebbe deci...L’operazione si inserisce in un quadro regionale già instabile. Washington accusa da tempo il regime di Maduro di legami con reti di narcotraffico e di gravi violazioni dei diritti umani. Nella zona caraibica sono attualmente operative otto unità navali americane, una nave per operazioni speciali e un sottomarino nucleare d’attacco, oltre a diversi assetti aerei. Negli ultimi mesi, le forze statunitensi hanno intensificato i pattugliamenti contro imbarcazioni sospettate di trasportare droga. Parallelamente, il Pentagono ha potenziato la propria presenza aerea nella regione, dispiegando bombardieri lungo la costa venezuelana e trasferendo nuovi mezzi in basi strategiche come quella di Porto Rico, dove – secondo un’analisi del Washington Post – sono stati recentemente avvistati caccia F-35. La possibilità di un intervento militare, insomma, sembra clamorosamente prendere piede.




