Il partito di destra Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen "non rappresenta un pericolo" per la Francia. A dirlo, nel suo nuovo libro scritto su un "piccolo tavolo di compensato" in prigione, è l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy.
In Diario di un prigioniero, Sarkò racconta nei dettagli il periodo trascorso in carcere prima di essere rilasciato, ma soprattutto svela di aver chiamato Le Pen per ringraziarla del suo sostegno "coraggioso e inequivocabile" dopo la sua condanna. Con la leader del RN, lo accomunano in questo momento storico, i problemi giudiziari, dal momento in cui anche lei dovrà affrontare un processo d'appello, che determinerà se potrà candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027, o se il presidente del suo partito Jordan Bardella la sostituirà.
Carla Bruni, dopo Sarkozy ora anche lei rischia il carcere
La presenza in carcere di Nicolas Sarkozy «non è giustificata», perché non sussiste «alc...Sarkozy ha rivelato che Le Pen gli aveva chiesto, in caso di elezioni anticipate, se si sarebbe associato allo storico "fronte repubblicano" dei partiti uniti per contenere il partito di Le Pen. "La mia risposta è stata inequivocabile: 'No, e per di più, ne sarei stato sincero e avrei preso una posizione pubblica sull'argomento quando sarebbe arrivato il momento'", ha scritto nel suo libro. Decisamente più dure le pagine riservate al presidente in camera Emmanuel Macron, incontrato 4 giorni prima di entrare in cella: "Il presidente l'aveva appena realizzato. Mi è sembrato sinceramente turbato, persino scioccato da questa prospettiva. Ha reagito con un’energia impressionante, che mi ha fatto piacere ma che mi è sembrata anche troppo tardiva e soprattutto confusa. La sua preoccupazione riguardava soprattutto la mia sicurezza. Era ora! Mi ha richiamato il giorno dopo per dirmi che dovevo cambiare istituto. Gli ho risposto che non avrei accettato alcun trattamento di favore, qualsiasi cambiamento avrebbe provocato polemiche".
Sarkozy ancora in campo: pubblica “le sue prigioni” ed è pronto per l’Eliseo
In prigione non c’è niente da vedere, e niente da fare. Il silenzio non esiste alla Santé, dove c&rs...I passaggi più forti del volume (edito da Fayard, casa editrice del gruppo Bolloré) sono però quelli più personali, la descrizione della vita da detenuto matricola 320535 nel carcere della Santé. L'ex capo dell'Eliseo si cibava di "latticini, barrette di cereali, acqua minerale, succo di mela e qualche dolcetto" e in cella ha riscoperto la fede. "Mi sono inginocchiato, e sono rimasto così per lunghi minuti, per avere la forza di portare la croce di questa ingiustizia. E se la preghiera fosse la via per resistere? Decisi di percorrerla tutte le volte che fosse stato necessario".
"Il grigio dominava tutto, divorava tutto, ricopriva tutte le superfici", ricorda l'ex presidente. Ad aspettarlo fuori c'era la moglie Carla Bruni, preoccupata per la sua salute e che dimagrisca troppo così come una dottoressa del carcere: "Un’ossessione, forse non volevano rimettere in libertà un uomo troppo indebolito". Da quest'esperienza, durissima, è nato un altro Sarkozy: "Alla Santé ho ricominciato la mia vita".




